Gilardino, fiducia a tempo determinato | Spuntano i primi nomi: il destino è segnato
Il tracollo di Bergamo e la crisi del Genoa: fiducia confermata a Gila, ma quando escono i primi nomi, il destino è segnato.
Due punti nelle ultime cinque gare. Cinque, come le reti incassate nell’ultimo turno di campionato a Bergamo dove c’è un giocatore che manca tanto a Gilardino, quel Mateo Retegui super protagonista del Gewiss Stadium con una tripletta.
Un 5-1 che non fa altro che confermare la crisi di un Genoa dilaniato dagli infortuni ma anche dall’incapacità di trovare soluzioni a un mercato che gli ha tolto, oltre Retegui, un altro pezzo pregiato come Gudmundsson.
Poche le colpe di Alberto Gilardino, la conferma arriva dall’esito della lunga pausa di riflessione da parte della società, che dopo la super sconfitta di Bergamo, a ridosso della pausa quando di solito si cambia, ha deciso di confermargli la fiducia.
Una fiducia, però, a tempo. E qui entrano in scena i foschi presagi nei confronti di un allenatore, costretto a invertire la rotta nonostante l’infermeria piena e i tanti, troppi, infortuni che ne hanno rallentato sin da subito la crescita di un gruppo nuovo che non sta rendendo affatto.
La situazione resta piena di criticità
Due gol all’attivo, Vitinha e Pinamonti grandi delusioni, dieci reti incassate nelle ultime tre giornate. Fuori dalla Coppa Italia per mano della Samp: è la fotografia impietosa sullo stato di salute di una squadra in crisi. Gilardino c’entra poco: gli hanno tolto Josep Martinez, Albert Gudmundsson e Mateo Retegui.
Ma in questi casi chi paga è sempre l’allenatore. Più semplice cambiarne uno che tutta la squadra o quel che ne rimane visti gli infortuni di Malinovskij e Messias, Ekuban e Frendrup, senza dimenticare Badelj e quel Bani che si è fermato di nuovo per un risentimento al flessore della cosca sinistra, il cui rientro è ovviamente da valutare.
Sfogliando la margherita
Quando poi escono i primi nomi, nonostante la fiducia incassata a ridosso della sosta, il destino di Alberto Gilardino è appeso a un filo. Forse segnato. Il Genoa infatti dopo un lungo conciliabolo ha deciso di confermare la fiducia, ma nel frattempo si sta guardando attorno. Il primo nome nei pensieri della dirigenza è quello di Igor Tudor, che ha lasciato la Lazio per incomprensioni con Lotito sul mercato, ma anche per qualche problema di troppo col gruppo squadra biancoceleste. Tudor ma non solo.
La stampa locale ha tirato in ballo altro nomi: da Gabriele Cioffi e Leonardo Semplici, passando per il sempreverde Davide Ballardini, già chiamato in quattro circostanze a salvare il Grifone in passato e sempre riuscito nell’impresa. Impresa, una parola che serve ad Alberto Gilardino per restare alla guida del Grifone.