Compie oggi 85 anni Giacomo Losi, “Core de Roma”, capitano e bandiera degli Anni 50 e 60, terzo giocatore per numero di presenze con la maglia giallorossa dietro a Francesco Totti e Daniele De Rossi. Dal 1954 al 1969, Losi fu il pilastro di una Roma combattiva e spavalda, che spesso non riusciva a lottare per le posizioni di vertice in campionato, ma si aggiudicò le prime due storiche affermazioni nella coppa nazionale e il successo nella Coppa delle Fiere.
Originario di Soncino, piccolo comune di circa ottomila anime della provincia di Cremona, Giacomo Losi crebbe durante la Seconda Guerra Mondiale, e da bambino partecipò alla resistenza partigiana. Finita la guerra cominciò il suo percorso calcistico nelle giovanili della squadra della sua città, finendo poi nel 1952 alla Cremonese. Dopo un ottimo campionato nella quarta serie, la Roma lo acquista, sperando di allungare la propria panchina.
Losi, però, rimarrà in panchina per pochissimo tempo. Diventa titolare nella stagione ’55-’56, e si guadagna la fascia da capitano nel 1960. Per i tifosi giallorossi diventa presto una bandiera e gli cuciono addosso l’appellativo “Core de Roma”. Proprio nel ’60-’61, con lui come capitano nella finale di ritorno contro il Birmingham, la compagine capitolina ottiene il primo trofeo internazionale, vincendo per 2-0 allo Stadio Olimpico.
Arrivarono poi le due affermazioni in Coppa Italia (’63-’64 e ’68-’69), a coronare un percorso giallorosso eccezionale. Giacomo Losi, “Core de Roma”, ha poi allenato diverse squadre in Serie C e oggi si occupa di una scuola calcio capitolina. Il legame di questo romano d’adozione con la Città Eterna e i suoi tifosi non è mai svanito: nel 2012, in occasione della prima annata della Hall of Fame romanista, venne votato tra gli 11 migliori giocatori di sempre dai supporter giallorossi.