Germania, non è più invincibile ma guai a darla per morta

Germania

(Photo by Imago Images)

Era il match più atteso del primo turno della fase a gironi di Euro 2020. Si parla di Francia-Germania. I campioni del mondo contro gli ex. Due filosofie a confronto tra Didier Deschamps e Joachim Low. La sfida non ha deluso le aspettative, vince la Francia grazie all’autorete di Hummels. I tedeschi provano a riprenderla rimanendo compatti fino alla fine ma la spuntano i Blues. Tante ‘stecche’ nella prima dei Panzer a Monaco di Baviera. Da Kimmich a Gundogan, da Havertz a Muller, da Hummels a Low. Tanto a cui pensare per il CT, dalla penuria di tiri in porta ad una scintilla che non è scattata. Cambi eccessivamente tardivi e una chiave tattica ancora da comprendere appieno.

Seppur protagonista dell’occasione più importante dei teutonici, non ha convinto Gnabry nel ruolo di terminale offensivo. Joshua Kimmich è sembrato il lontano parente del laterale tuttofare che fa le fortune del Bayern Monaco. La fisicità della Francia ha fatto la differenza e, nonostante qualche leziosità di troppo, la Germania non è stata in grado di approfittarne. Urge un’immediata svolta in vista del match di sabato contro il Portogallo – vittorioso per 3-0 ieri sull’Ungheria – che a questo punto diventa decisivo.

La Germania perde quell’aura di invincibilità che l’ha accompagnata per anni, particolarmente dopo il grande successo del 2014 in Brasile. A riprova di come, nel cambio generazionale, non vi siano ancora emersi dei nuovi Klose, Schweinsteiger, Boateng. È una Germania di qualità che pecca di concretezza, marchio di fabbrica della sua filosofia calcistica. Una Germania più fragile ma, sicuramente, non va sottovalutata. E per questo, nonostante si trovi già ad un passo dall’eliminazione, guai a darla per morta. Contro il Portogallo è da dentro o fuori.