Kakha Kaladze infiamma Genoa-Milan con un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. L’ex giocatore del Diavolo e del Grifone ha parlato del suo passato a Milano, del suo rapporto con Shevchenko e con Maldini. Tutte le sue parole.
Sul rapporto con Shevchenko
“Quando sono arrivato a Kiev, Andriy si è subito dimostrato un amico aiutandomi ad inserirmi nello spogliatoio e facendomi conoscere la città. Abbiamo caratteri simili, siamo persone dedite al lavoro e al sacrificio, qualità affinate da Lobanovski, grande maestro. Mi ha aiutato e supportato soprattutto con la lingua, per fortuna lui parlava già un po’ di italiano e tra di noi parlavamo in russo, all’inizio”.
Su Shevchenko allenatore
“Non mi ha stupito. Sheva ha la mentalità giusta, lavora per obbiettivi e ci arriva, come dimostra il Pallone d’Oro che ha vinto. Da suo grande amico penso che stia facendo il percorso corretto, partendo dalla nazionale e ora andando in un club”.
Sul Milan
“Chi gioca nel Milan deve sentire da una parte una responsabilità nell’indossare una maglia che deve sempre essere onorata, è una questione di cuore e non è per tutti. Il nostro Milan era una famiglia allargata, nessuno veniva mai lasciato indietro: l’imperativo era vincere e dare tutto fino alla fine. Era uno spogliatoio compatto: giocatori, allenatore e dirigenti erano una cosa sola. Quando ti trovi seduto di fianco a Maldini, Nesta e Sheva non puoi pensare a deludere il club e devi ascoltare chi ha da insegnare“.
Il progetto rossonero
“Mi piace il Milan dei giovani. Hanno fatto bene a tenere Ibra come il grande maestro all’interno del club. Zlatan sta facendo crescere Leao, Tonali, Saelemekers, Tomori che è molto forte e con Kjaer migliorerà ancora. Spero in due anni di rivedere un Milan a livelli top in Champions League, ma serve pazienza“.
Su Maldini
“Lui è un totem. Avevo il suo poster nella mia cameretta, può immaginare quando mi sono ritrovato di fianco a lui, avevo i brividi. Il lavoro che ha fatto fino ad oggi da dirigente mi pare ottimo. Ci sono nuovi elementi che con Pioli giocano un calcio moderno”.
Genoa-Milan: la sfida di Shevchenko
“Inizialmente avrà una sensazione strana e quando si incontrerà con Paolo sarà emozionante, ma poi al fischio di inizio finisce tutto. Auguro a Sheva di riportare il Genoa ai livelli che il club e i tifosi meritano. Sono certo che darà il massimo perché è un professionista serio e una bella persona. Per chi tifo? Il mio cuore dice Milan”.