Una delle rivelazioni del Genoa in quest’inizio di stagione, Albert Gudmundsson, ha rilasciato un’ampia intervista affrontando diverse tematiche dal Grifone al rapporto con Gilardino.
È una delle più liete soprese in quest’inizio di stagione. Albert Gudmundsson, alla terza stagione con la maglia del Genoa, sta mettendo in mostra tutto il suo enorme potenziale calcistico, rubando più volte la scena ai colleghi avversari. Autore fin qui di 3 reti nelle prime 8 giornate di Serie A, il fantasista islandese ha rilasciato un’interessante intervista ai taccuini di Sportweek, affrontando diverse tematiche dal Grifone al rapporto con il suo allenatore, Alberto Gilardino.
Gudmundsson apre l’intervista parlando delle proprie caratteristiche: “Alcuni giocatori sono troppo statici, io invece cerco di sfruttare la libertà che mi concede Gilardino per trovare spazi e tempi per attaccare“. Sui connazionali: “Noi islandesi siamo meno rigidi di quanto si pensi. Certo, prima ci si allenava al freddo e sulla neve quindi era più un calcio di combattimento. Ora però sono stati costruiti impianti e campi: lavoriamo sui passaggi, sul controllo e sulla tecnica“.
Dall’AZ Alkmaar al Genoa: “Mi hanno fatto una buona offerta ed era l’ultimo giorno del mercato invernale. Ho sempre voluto misurarmi in Serie A, Liga e Premier League e il Genoa mi ha chiesto di aiutarli a salvarli. Alla fine non ci sono riuscito ma sono voluto rimanere anche in B perché volevo dare una mano a risalire“. Dal paragone con Paulo Dybala a Messi: “Ci sta. Entrambi portiamo i calzettoni abbassati. La mia squadra del cuore è il Barcellona: mi sono innamorato di Messi“.
Il talento del Genoa chiude l’intervista parlando del suo rapporto con Gilardino: “Mi dà tanti consigli e piccole pillole. Lo scorso anno abbiamo lavorato tanto. Qualche settimana fa col Milan per esempio mi ha detto che ci sarebbe stato un difensore attaccato a me e aveva ragione: mi ha detto di muovermi a zig zag e ha funzionato. Abbiamo perso ma gli abbiamo dato fastidio“.