L’Atalanta di Gasperini centra la seconda qualificazione consecutiva, grazie al successo per 1-0 sull’Ajax. Un successo importante, oscurato dalle voci di spaccatura dell’ambiente, circolate negli ultimi giorni. Ecco le dichiarazione del tecnico Gasperini, al termine del match.
“È straordinario, anche superiore all’anno scorso, quando avevamo superato il turno. Quest’anno avevamo Liverpool e Ajax, abbiamo vinto tutte le partite in trasferta, facendo 11 punti. Dopo le prime tre gare in cui abbiamo fatto 0 punti, l’anno scorso, abbiamo preso le misure. Abbiamo vinto su tanti campi, la propensione di vincere in trasferta l’ha dimostrata anche in campo europeo”.
“Le squadre sono fatte anche di momenti, c’è stata un’evoluzione dopo i primi due anni – forse dove prendevamo meno gol – abbiamo trovato una soluzione con il Papu tuttocampista. Lì abbiamo avuto prolificità straordinaria, magari prendendo qualche gol di troppo. In questo periodo abbiamo avuto qualche difficoltà, infortuni, tante partite da giocare, il Covid, le nazionali. Non riuscivamo ad avere la stessa facilità a realizzare. I risultati non sono stati positivi e un allenatore cerca gli adattamenti”.
“Al di là di quel che si scrive e si dice, io guardo poi la situazione del campo. Io mi sento libero di fare le mie scelte, con i giocatori. È un principio da cui non si può prescindere. Il valore del Papu è nella risposta di questa sera. Noi cerchiamo di dare più soddisfazioni possibili”.
“Il giorno che cerco di andare via da Bergamo sarà un giorno prima, non un giorno dopo, e comunque conciliando con la società. Non ci saranno mai cose traumatiche”.
“Ci parlo tutti i giorni, questa vittoria in Champions permette di programmare da qui a marzo una stagione con i tempi, visto che ci sarà il mercato. Non ho richieste particolari, ma dobbiamo fissare dei punti, delle strategie. Quella di questa sera era una tappa fondamentale. Siamo nella situazione migliore”.
“Non leggo il futuro, ma i tifosi dell’Atalanta stanno festeggiando. La cosa che ci dispiace è che non ci siano. È una crudeltà pazzesca non avere il pubblico. C’è gente che lo aspettava da chissà quanti anni in questi stadi e questi livelli. È brutto per tutti. Noi non abbiamo il peso della gente, di come la pensa, non si vede più nessuno in città, allo stadio, non incontriamo nessuno. Solo chi parla e chi scrive, giustamente in tanti e ognuno dice la sua. Anche per noi è difficile avere il supporto”.
“Io non posso chiarire le voci sul telefono, non posso rispondere a chi non ha faccia e a chi non ha firma”.