Serie A

Gasperini: “Le aspettative le mettono gli altri, stiamo facendo il nostro percorso”

L’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini intervenuto ai microfoni di Sky Sport al termine della partita contro l’Inter, pareggiata per 1-1.

Queste le parole di Gasperini nel post partita: “Non ho mai avuto la sensazione di essere in difficoltà. È chiaro che giochiamo partite difficili, in campionato e in Champions tutte le settimane, contro squadre come Ajax e Liverpool. Può succedere di perdere, ma la squadra ha sempre avuto la sua identità, questa situazione è figlia di una pressione eccessiva, come se dovessimo vincere lo scudetto, ma stiamo facendo un percorso molto buono”.

“Le aspettative le mettono gli altri, noi dobbiamo fare il nostro percorso, può succedere di perdere una partita, sappiamo quanto è difficile, in questo periodo abbiamo avuto un po’ di assenza, questa sosta arriva al momento giusto, abbiamo bisogno di recuperare un po’ tutti”.

“Son contento per Ruggeri e Miranchuk. Ruggeri è un 2002 con ottime doti atletiche e tecniche, aveva già fatto il suo esordio in Champions, ha certamente un futuro davanti a sé. Miranchuk è straordinario: due spezzoni oggi e in Champions contro il Midtjylland, pochissime palle toccate e due gol pesantissimi. È stato infortunato a lungo, speriamo di inserirlo al meglio”.

“Non torneremo mai all’intensità della scorsa stagione, giocando sempre due volte a settimana non ci alleniamo praticamente mai, e ora molti giocatori saranno impegnati con le loro nazionali, quando hai un calendario compresso è così”.

“Abbiamo perso Castagne e Gosens ha giocato molto poco, Hateboer sta giocando molto, Piccinni non l’abbiamo ancora visto, ora abbiamo anche Ruggeri. Il nostro ruolo si basa molto sugli esterni, chiaro che quando si riesce a farli ruotare è tutto più semplice”.

“Tanti attaccanti in certe occasioni ti danno le occasioni per cambiare la partita, come è successo oggi, ma non mi piace la troppa confusione, a volte meglio un attaccante in meno che uno in più.”

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Published by
Davide Depascale