Galles, tifosi placcati dalla sicurezza per avere indosso i cappelli Lgbtq
Il Galles tornava a giocare una partita nella fase finale del Mondiale dopo 64 anni. L’ultimo giocatore ad aver segnato contro il Galles era stato Pelé. Prima dell’ingresso in tribuna, però, ci sono stati un po’ di problemi. Ad alcuni tifosi, quelli che fanno parte del gruppo “Y Wal Goch” frangia della tifoseria gallese sono stati sequestrati dalla security i capelli a secchiello con i colori dell’arcobaleno. Il protagonista della vicenda è Laura McAllister, una donna gay ed ex candidata al Consiglio Fifa, ha detto che le è stato detto che non poteva indossare il cappello per la gara d’esordio del Galles contro gli Stati Uniti.
Cappello bandito a Qatar 2022, cosa è successo alla tifosa del Galles?
Laura McAllister ha rilasciato delle dichiarazioni presso BBC breakfast dove ha spiegato i fatti di ieri sera:
«È stato piuttosto pesante”, ha detto la signora McAllister a BBC Breakfast .Mentre facevamo la fila per entrare allo stadio, abbiamo sentito che c’erano stati problemi con alcune persone davanti a noi a cui era stato chiesto di togliersi il cappello per entrare allo stadio. Quindi fortunatamente alcuni di noi più indietro nella coda sapevano cosa sarebbe successo. Infatti, mentre passavamo i controlli di sicurezza, alcuni steward ci hanno detto che non potevamo entrare nello stadio indossando i nostri cappelli arcobaleno».
Il motivo del sequestro sta tutto nei colori dei cappelli: l’arcobaleno rimanda alle battaglie in favore dei diritti umani e contro le discriminazioni, che in questi giorni stanno meritando l’attenzione generale e che infastidiscono la Fifa e il Qatar. I tifosi gallesi, dopo il sequestro dei cappelli, hanno preso regolarmente posto in tribuna e si sono comunque goduti la storica partita e in particolare il rigore di Bale che ha evitato la sconfitta contro gli americani.