Galeotto Dybala per De Rossi | La Joya è un peso per la Roma. Ecco cosa farà Juric
Clamoroso retroscena su Dybala: la presa di posizione di De Rossi gli è costata dalla panchina della Roma. Ecco cosa farà Juric.
La Roma giallorossa è una città ferita da Friedkin, sempre più oggetto della contestazione popolare. Un’altra ferita al cuore dopo quella su Mourinho. L’esonero di Daniele De Rossi non è stato affatto mandato giù dai tifosi. Così in una Roma dove la comunicazione è tanta, forse anche troppa, spuntano nuovi retroscena che fomentano i tifosi giallorossi contro la proprietà, in senso generico. Non solo i Friedkin nel mirino, ma anche contro il CEO Lina Souloukou, fino ad arrivare all’erede di Tiago Pinto, quel Florent Ghisolfi mai particolarmente amato.
Il primo retroscena ha ipotizzato un forte screzio tra Daniele De Rossi e l’amministratore delegato greco, difesa ovviamente dai Friedkin. Sarebbe stata questa lite a far cambiare idea su DDR, a cui era stata confermata la fiducia la sera prima dell’esonero.
Ma spuntano altri retroscena che vedono coinvolti sempre Daniele De Rossi, ma anche la presunta pietra dello scandalo di questa estate, quel Paulo Dybala che ha rifiutato l’Arabia pur di restare alla Roma. Una scelta più destabilizzante che romantica.
A dar credito a questa visione, le parole dell’argentino su De Rossi. “Il calcio è spesso ingiusto…grazie per tutto e ti auguro il meglio per il tuo futuro”. Il post al miele della Joya fa capire il legame che c’era tra DDR e Dybala. Un legame che alla proprietà, forse, non andava bene.
Quella maledetta clausola
Il contratto di Dybala è un problema per la Roma. Su questo ormai non sembrano esserci dubbi: l’argentino va in scadenza nel 2025 ma c’è una clausola sul contratto che parla di rinnovo automatico di una stagione a 7 milioni di euro, a patto che Paulo disputino il 50% delle gare giocate nei tre anni, gara da minimo 45 minuti a prescindere dalla competizione.
Da qui l’eco di rumors fortissimo: a De Rossi sarebbe arrivato una sorta di suggerimento di non schierare sempre Dybala per non fargli superare il numero di partite tale da far scattare il rinnovo automatico. De Rossi si sarebbe arrabbiato, a tal punto da dimettersi. Le parti avrebbero ricucito il tutto, ma non tanto da portare stabilità nello spogliatoio. Da qui nuovi attriti e incomprensioni, fino ad arrivare a un tanto sorprendente quanto inevitabile esonero.
Il grande interrogativo
Il problema per una Roma che ha iniziato la stagione senza vittorie in campionato, con tre miseri punti in classifica, è che ora Daniele De Rossi non c’è, ma Dybala sì. La domanda sorge spontanea: cosa farà Ivan Juric, deputato a continuare la stagione giallorossa fino a giugno?
Juric ama giocare con un attaccante di peso, per cui Dovbyk è perfetto. Così come la difesa a tre. La nuova Roma potrebbe giocare con Dybala e Soulé alle spalle dell’ucraino, oppure una punta di movimento affiancata al centravanti d’area. Angeliño, come Rodriguez, che nasceva terzino e ora fa il centrale di sinistra. Tutto più o meno scritto. Ma c’è sempre quella domanda e quella clausola che riporta la gestione di Dybala al centro di tutto. Che si fa? Via a gennaio in caso di offerte o via direttamente a giugno? Lo scopriremo solo vivendo a partire da Roma-Udinese.