Fuorigioco sì, fuorigioco no. Attivo o passivo. Negli ultimi anni, nonostante l’avvento del VAR e, in generale, della tecnologia a supporto delle decisioni arbitrali, le polemiche non si sono affievolite, anzi. Uno dei temi di maggiore discussione è, senz’altro, il fuorigioco. E’ successo sovente, infatti, di gol annullati per posizioni di offside millimetriche, al fine rispettare il principio ispiratore alla base della regola. Vale a dire: impedire che l’attaccante tragga vantaggio sul difendente partendo prima negli sviluppi di un’azione d’attacco. La rigidità regolamentare stringente, coadiuvata dall’oggettività delle linee tracciate tecnologicamente, ha fatto sì che, ad oggi, l’attaccante sia quasi penalizzato nel duello con il giocatore che difende. Pertanto, stando a quanto riportato da Tuttosport, l’IFAB starebbe pensando di cambiare nuovamente la regola ripristinando l’antico concetto della ‘luce’.
Secondo la nota testata torinese, l’Italia fungerà da ‘test’. La FIGC, infatti, ha autorizzato l’utilizzo dell’ipotetica nuova regola sul fuorigioco nel campionato nazionale Under 18, con il risultato di oltre il 50% di fuorigioco in meno fischiati. Il concetto di ‘luce’, già in vigore molti anni fa e abolito nel 2005, fa in modo che, per ravvisare l’offside, ci debba essere “luce” o distanza evidente tra il corpo dell’attaccante e quello dell’ultimo difensore. L’IFAB riflette.