Pogba

(Photo by Shaun Botterill, Onefootball.com)

Eterno incompiuto. Questa è l’etichetta che Paul Pogba rischia di portarsi dietro fino alla fine della sua carriera. Il 2021 del centrocampista è stato sulla stessa lunghezza d’onda delle passate stagioni. Le qualità del calciatore sono indiscutibili ma, a questo punto, è tempo di bilanci. Una cosa si può dire con certezza: con il ritorno al Manchester United, Pogba non è riuscito a trovare l’ambiente giusto per fare il salto di livello tanto auspicato. Si è ritrovato, invece, in un club che, pur spendendo tanto, fatica a tornare vincente e a mettere in mostra le proprie stelle.

La prima parte di stagione 2021/2022 è stata al limite del disastroso. Prestazioni deludenti, polemiche e poca incisività. In mezzo, tutti i riflettori sul compagno di squadra Cristiano Ronaldo e un contratto che volge al termine. A raccontare l’inizio complicato, i numeri: 13 presenze per 890 minuti in campo. Tante partite saltate per infortunio, nessun gol, e un’espulsione per un brutto fallo a 15′ dall’ingresso in campo, nella sconfitta dei Red Devils contro il Liverpool per 5 a 0. Una disfatta totale e una pioggia di critiche, alla squadra, a Solskjaer e allo stesso Pogba.

In nazionale non è andata meglio, sempre Pogba è stato tra i più criticati in patria per le prestazioni deludenti della squadra francese a Euro 2020. Inoltre, la polemica legata al presunto litigio dei suoi familiari – e quelli di Mbappé -, con la madre di Rabiot, Veronique.

Un disastro, un anno da dimenticare e lasciarsi alle spalle. Ma adesso cosa succede? In uno scenario come quello descritto, la soluzione naturale sembrerebbe quella di cambiare lidi e provare a ripartire con un’altra maglia indosso. Il contratto scade a giugno e, questo, vuol dire che da gennaio potrà discutere con altri club. Nonostante i problemi economici, non si può escludere a priori un riavvicinamento di Paul Pogba con la Juventus. Occhio, però, anche al Real Madrid che ha una maggiore potenza di fuoco e da anni tiene gli occhi su quell'”eterno incompiuto”.