Fiorentina, Vlahovic: “Con Prandelli la svolta. Gattuso? Non vedo l’ora”
Dusan Vlahovic si è preso la Fiorentina grazie ad una stagione da assoluto protagonista, con ventuno gol in trentasette partite.
“Nelle ultime tre partite non ho segnato e non sono riuscito a superare Lukaku ma sono sicuramente soddisfatto dei 21 gol“, ha detto l’attaccante serbo in una lunga intervista rilasciata a MozzarSport.
Vlahovic ci ha tenuto a ringraziare Cesare Prandelli. “La svolta nella mia carriera fino ad ora è stata con il suo arrivo. Ero in Nazionale in quel momento e i miei amici mi hanno mandato le sue dichiarazioni dicendo che aveva parlato molto bene di me. Non ho prestato molta attenzione. Quando sono tornato, ci siamo subito seduti, abbiamo parlato e lui mi ha spiegato cosa voleva e cosa aveva in programma di fare con me. Mi ha detto di non preoccuparmi, di essere sereno e che mi avrebbe dato una possibilità. Dopo cinque partite, finalmente ce l’ho fatta a segnare e quell’obiettivo è stato il più difficile della mia carriera finora. Senza l’aiuto di Prandelli, niente di tutto questo sarebbe successo. Mi ha dato una fiducia illimitata e gli sarò grato per il resto della mia vita. Mi ha spiegato alcuni movimenti, come dovevo calciare in porta: Prandelli sa come avvicinarsi e parlare con i giocatori“.
Poi il ritorno di Iachini. “Anche lui è un grande uomo. Avevamo un rapporto perfetto. Stavo bene con tutti. Certo, con Iachini dovevo giocare e segnare sempre mentre lui mi ha messo in panchina dopo le prime partite in cui non segnavo. La fiducia e la continuità sono importanti per ogni giocatore, perché poi tutto è più facile“.
A luglio, però, ci sarà Rino Gattuso. “Parliamo di un campione del mondo: è un allenatore che non si arrende mai. Un grande motivatore, affamato di vittorie. Non vedo l’ora di incontrarlo“.
Infine, una chiosa su Milenkovic, la sua figura di riferimento a Firenze. “Era già titolare e aveva un Mondiale alle spalle. Aveva già dei rapporti solidi con gli altri giocatori e questo mi ha aiutato. Era a disposizione per tutto ciò di cui avevo bisogno. Per un anno è venuto a prendermi tutti i giorni prima dell’allenamento e mi ha riportato a casa”.