Fiorentina, Prandelli: “Il Verona ci preoccupa, serve continuità”

Prandelli, Lazio-Fiorentina

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Dopo il buon pareggio conquistato contro il Sassuolo, la Fiorentina è attesa da un altro avversario complicato: l’Hellas Verona. I viola apriranno la tredicesima giornata di Serie A domani al Franchi e, nella solita conferenza della vigilia, Cesare Prandelli ha presentato il match.

L’Hellas preoccupa molte squadre ed anche noi siamo preoccupati. E’ una squadra che ha sposato in toto le idee del proprio allenatore: hanno una mentalità che mi piace, lavorano molto fisicamente in settimana e giocano allo stesso modo in casa e fuori. Juric è entrato nella testa dei giocatori. Il futuro del calcio andrà indirizzato su questa mentalità“.

Sul momento dei viola. “Dobbiamo dare continuità, l’altra sera abbiamo disputato una buona partita, contro una squadra molto temibile. Lo spirito, l’atteggiamento, la voglia di essere in partita, c’era un bel clima ed una bella energia, che dovremo avere anche domani“.

Sul modulo. “Rivedendo allenamenti e partite, c’erano incertezze mettendosi a quattro. Ho voluto togliere alibi alla squadra e loro mi hanno risposto in modo importante. Si parla sempre di un sistema di gioco, di una fase difensiva: strategie che ogni squadra ottiene durante la gara. Non mi vergogno a difendere un risultato o una situazione difficile. Il calcio è andato verso lo spettacolo effimero, ma così facendo molte squadre vanno verso la retrocessione. Contano i risultati adesso, domani voglio ritrovare assolutamente l’energia dell’altra sera. Il giorno che si convinceranno, noi potremo giocare anche con due centrali molto forti: ne ho quattro bravi. In questo momento, però, abbiamo deciso altro. I sistemi di gioco non hanno un grande significato, devono essere applicati nella maniera giusta. In nazionale giocano a quattro, non vedo perché non lo possano fare in Italia. In ogni caso adesso non voglio forzare la mano“.

Sui singoli. Amrabat non vorrei mai vederlo senza le caratteristiche che ha. Ogni calciatore deve migliorare gli aspetti che non conosce tatticamente. Io adesso non gli creo tante turbative, me lo tengo così. Vogliamo che Ribery diventi leader quando prende palla, con i suoi tempi e le sue giocate può aiutarci in una posizione centrale. Callejon è un professionista molto serio. E’ importante per noi. Sta recuperando, sta abbastanza bene. Vlahovic è un ragazzo di 20 anni e se si assume la responsabilità di battere un rigore vuol dire che ha gli attributi: sono contento di lui perché vuole migliorare e sa che può farlo. Deve continuare così, quando non riesce a finalizzare deve saper lavorare con la squadra. Stiamo lavorando con lui in questo senso“.