Intervistato ai microfoni del quotidiano spagnolo AS, Álvaro Odriozola ha parlato della sua esperienza alla Fiorentina e del suo futuro, assicurando che Ancelotti è pronto ad accoglierlo nuovamente al Real Madrid.
Come sta andando a Firenze? Molto bene. È una città meravigliosa. La gente ci tratta benissimo. Penso che abbiamo una buona squadra e che sarà un grande anno. Sono stato accolto molto bene e sono molto felice. Sono rimasto sorpreso perché c’è molta qualità in questo gruppo e le persone hanno molto cuore. La squadra è molto unita. Vengono da un anno molto difficile e sono molto affamati di fare bene quest’anno e di poter lottare per l’Europa con dignità.
Cosa mi chiede Italiano? È un allenatore che ha meravigliosi concetti di calcio. È una specie di allenatore di calcio moderno, diciamo. Nel sistema che giochiamo, che è un 4-3-3, fondamentalmente ciò che mi chiede di fare è attaccare e difendere, ma con meccanismi che si adattano molto bene alle mie condizioni. Sto imparando molto da lui e dal suo staff. Sto facendo un master avanzato qui perché lavorano molto sulle tattiche.
Se mi sono guadagnato il posto da titolare? Sì, all’inizio, dopo il cambio, è stato un po’ difficile per me fisicamente, e anche per capire i concetti tattici dell’allenatore. Mi ci è voluto qualche giorno per capire cosa volesse l’allenatore da me, ma ora ho tutto chiaro e posso fare il mio gioco. In questo momento sono al 100% fisicamente, il che è essenziale nella mia posizione.
Cosa mi ha detto Ancelotti per farmi andare via? Poiché sono stato out per due settimane nel momento più importante della pre-stagione a causa del COVID, ho parlato con Carlo appena una settimana prima della chiusura del mercato. Mi ha detto che apprezzava la mia qualità e la mia professionalità. Ho sentito molto affetto da Ancelotti, che ho sempre ammirato come allenatore e come persona. Mi disse che se rimanevo non c’erano problemi, che se me ne andavo non c’erano neanche problemi, ma che era chiaro che non avrei giocato 30 partite e che se me ne andavo a giocare, mi aspettava a giugno. Così ho deciso di venire, è stata una mia decisione. In nessun momento mi ha spinto a prendere questa decisione. Né lui né il Real Madrid. È stata una mia decisione, perché penso che mi farebbe bene giocare 30 partite e, soprattutto, crescere come calciatore. Ora spero di avere successo in Italia e tornare al Real Madrid.