Fiorentina-Napoli, le armi di Conte e le ingenuità dei Viola

Fiorentina-Napoli, le armi di Conte e le ingenuità dei Viola

(Photo by Fabrizio Corradetti, LaPresse) Calcioinpillole.com

Nonostante le tante assenze tra i titolari e la trasferta complicata, il Napoli ha ottenuto una vittoria importante contro la Fiorentina nell’ultima gara del girone d’andata e che è valsa il primo posto in classifica ai partenopei. Un match dalle molte sfaccettature e dove si sono uniti i meriti di un Napoli spietato e i clamorosi errori difensivi della squadra di Palladino.

Il Napoli va, corre e non si ferma e chiude al giro di boa del campionato con un bottino di 44 punti raccolti e frutto di 14 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Quarta vittoria consecutiva per la squadra di Conte, che inizia il suo 2025 nel migliore dei modi e anche approfittando dei rinvii delle gare di Atalanta ed Inter (impegnate in Supercoppa Italiana), si prende il simbolico titolo di Campione d’Inverno, status ufficioso della squadra che chiude in testa l girone d’andata.

Fiorentina Napoli
(Photo by Fabrizio Corradetti, LaPresse) Calcioinpillole.com

Fiorentina-Napoli, a Firenze un segnale non decisivo ma importante nella lotta Scudetto. Conte vince anche senza gli inamovibili con le sue armi e punendo le ingenuità dei Viola

Nulla di decisivo e definitivo ovviamente. C’è ancora un intera seconda parte da giocare e come detto il Napoli è sì in testa alla classifica rispettivamente a +3 sull’Atalanta seconda e a+4 sull’Inter terza, ma la Dea ha una partita da recuperare, mentre la squadra di Inzaghi è addirittura in debito di due gare da disputare. Il fatto resta è lo 0-3 inflitto alla Fiorentina è pesante nel risultato e nei modi, con il Napoli che arrivava alla trasferta toscana senza Buongiorno in difesa, e soprattutto con i forfait in attacco di Matteo Politano e Kvicha Kvaratskhelia.

Un big match contro una squadra temibile (anche se non in un momento ottimo, con la Fiorentina che aveva racimolato 2 sconfitte e 1 pari nelle ultime 3 prima di ieri) e senza due terzi dell’attacco titolare. E se comunque David Neres come gregario di lusso ha pure poco da invidiare al titolare Politano, l’incognità era rappresentata anche dall’inserimento di Leonardo Spinazzola riciclato come ala sinistra al posto dell’esterno georgiano.

Il Napoli ha saputo colpire con talento, cinismo e affondando nella confusione tattica e negli errori degli avversari

E l’incognita era rappresentata anche dalla modifica di identità tattica della Fiorentina, con Raffaele Palladino che nella gara di ieri ha scelto di abbandonare il consueto 4-2-3-1 per schierarsi con un quasi inedito 3-4-2-1 (modulo base dell’esperienza a Monza ma non a Firenze), e lasciando fuori dall’inizio alcuni big come Gosens, Cataldi, Colpani e Gudmundsson, con l’islandese che si è poi scoperto non essere al meglio.

Difficile afferrare quale fosse la strategia dell’allenatore della Fiorentina, con i Viola che comunque partono meglio nell’approccio nei primi minuti con maggiore aggressività ma appaiono giustamente assenti nei meccanismi di squadra. Il Napoli resta spaesato forse per i primi dieci minuti e poi prende le misure ad una Fiorentina abbastanza confusa e nella seconda parte del primo tempo prende il comando delle operazioni. Non che la squadra di Conte diversifichi o sorprenda nelle cose che ha dimostrato di fare, ma i segnali migliori migliori arrivano proprio dai due attenzionati della partita con Neres che a destra si rivela spina nel fianco per gli avversari e con un sorprendentemente pimpante Spinazzola sulla sinistra.

Il codice sorgente del Napoli resta quello ormai marchiato da Antonio Conte fin dall’inizio della stagione. Una squadra di grande pressing offensivo e che cerca il recupero palla immediato per attivare ripartenze, ma che non si separa dalla sua giocata principale: la trasmissione verso Lukaku e lo scarico all’attaccante belga che serve come primo e fondamentale appoggio allo sviliuppo successivo. Questo il Napoli, che comunque può vantare anche una dose non bassa di talento in rosa e che trova il vantaggio con un mix del suo essere, unendo individualità e meccanismi: accentramento di David Neres che trova la sponda di Lukaku, lavoro di rifinitura e di protezione palla dell’ex Inter e Roma che manda in area l’ala brasiliana che poi ci mette tutta la classe e la velocità possibile per trafiggere de Gea con una serpentina nell’area Viola.

La Fiorentina “se ne fa” due da sola e il Napoli dice grazie per 3 punti pesanti

Le partite sono anche fatte di molte Sliding Doors e la Fiorentina ha la sua al 36′ con il gol di Kean annullato del possibile 1-1 e tolto per un fallo di mano non così evidente dell’attaccante italiano. Se i padroni di casa avessero pareggiato il secondo tempo avrebbe sicuramente preso un altro tono, con una Fiorentina più concentrata e senza commettere gli  errori fatali della ripresa.

Gli episodi contano e ad inizio del secondo tempo la Fiorentina regala un rigore al Napoli per una ingenuità folle di Moreno in difesa (una delle scelte a sorpresa di Palladino), che dopo aver prima riconquistato e poi perso palla sgambetta Anguissa in area. Poco dopo Lukaku non sbaglia dagli 11 metri e chiude moralmente la contesa.

Quasi una beffa per Palladino che quando prova tornare al noto tattico e rimettere in partita i suoi, la Fiorentina si fa ancora del male da sola in un terzo gol comunque cercato dal Napoli, che approfitta di tutto ed è cinico ma rimane se stesso nella sua efficace essenzalità. Recupero palla violento di un dominante Anguissa come da comandi Contiani e che si mangia Dodo e si invola in area. Poi il fin lì ottimo Comuzzo decide di rinviare sul destro dell’accorrente Scott McTominay e di firmare il tris che vuol dire tanto per il Napoli, non tutto ma sicuramente tanto.