Il match tra Fiorentina e Milan si apre con un toccante ricordo alla memoria di Joe Barone
Il sabato di Pasqua regala uno spettacolo gremito allo stadio Artemio Franchi di Firenze dove tutto il popolo viola ha voluto presentarsi in massa all’impianto per tributare il proprio ricordo nei confronti di Joe Barone, ne esce un’immagine veramente toccante per il proprio ex direttore generale le cui esequie si sono svolte a New York pochi giorni fa. La risposta di unità dei fiorentini è testimoniata dalla strepitosa coreografia orchestrata dalla Curva Fiesole e dalla Maratona inneggiante al motto storico della città: “Di Firenze vanto e gloria”.
In campo sono proprio i viola a battere il calcio di inizio e, nel corso dei primi 45′, sarà inoltre interessante seguire lo sviluppo tattico del match dato che Italiano e Pioli usano moduli identici. Non gli capita molto spesso di dover affrontare formazioni con il medesimo atteggiamento in campo. Il primo brivido del match è conseguenza di una bellissima azione in solitaria di Chukuweze che, dopo aver ferito con un tunnel l’orgoglio di Mandragora, prosegue la propria corsa sino all’area difesa da Terraciano dove Giroud non si fa trovare pronto all’appuntamento.
Da una delle riconquiste in mediana arriva un’altra occasione, stavolta sui piedi di Leao. Il portoghese viene servito in profondità da Bennacer per sfruttare l’1 vs 1 però, una volta avvicinatosi alla porta, fa defluire il proprio diagonale ben fuori dal palo battezzato.
Solamente cinque minuti più tardi è ancora il Milan ad andare vicino al gol: Giroud riesce a sprigionare tutta la propria potenza spaccando in due la difesa avversaria, palla ancora verso la sinistra nei pressi di Leao che calibra un preciso cross per Chukuweze. Il nazionale nigeriano impatta bene la sfera ma trova un ottimo Terraciano a deviare la conclusione sopra la propria traversa.
Al 27′ arriva l’occasione più importante per la Fiorentina: successivamente a un suggerimento di Ikonè, Belotti colpisce in pieno petto Mike Maignan nonostante si trovasse in buonissima poszione. Seguono due minuti di completa follia in campo dove gli ospiti sembrano perdere tutte le certezze dimostrate per i primi 20′ di gioco andando incontro a numerosi rischi: dopo Belotti tocca a Ikonè tentare l’avventura a rete ma la sua occasione termina di poco a lato dalla porta di Maignan.
La confusione del Milan è dettata anche dalla brutta palla persa da Bennacer pochi secondi più tardi quando Kouamè concede il tiro a Belotti ma la sfera è respinta dalla schiena di Tomori, rumoreggia il Franchi per un sospetto fallo di ma il direttore di gara Maresca non ravvisa gli estremi per il calcio di rigore.
Gran parte della prima frazione di gioco è affidata alle intellighenzie di Leao e Ikonè che, sulla medesima fascia, stanno rappresentando degli ostacoli di alto cabotaggio per le capacità difensive di Dodò e Florenzi. Peccato entrambi confermino essere due giocatori molto più bravi in fase di rifinitura piuttosto che in quella di finalizzazione.
Il portoghese gli ultimi 15′ viene invitato da Pioli a partire da posizione più centrale per poi addentrarsi verso le vie laterali, anche questo atteggiamento trova qualche falla nella difesa viola: intorno al 44′ Rejnders è libero di avanzare proprio grazie al movimento del proprio numero 10 ma una volta scaricatogli il pallone non riesce a battere in porta la conclusione derivante dalla palla restituita da Leao. Si chiude così il primo tempo tra Fiorentina e Milan, più pimpanti i rossoneri ma i fiorentini continuano a essere in partita.