La Fiorentina tiene il pallino del gioco ma non è facile sfondare tra le bianche maglie del Maccabi Haifa
L’Artemio Franchi è la cornice prevista per il ritorno degli ottavi di finale di Conference League tra Fiorentina e Maccabi Haifa, uno spettacolo blindatissimo dalle disposizioni scelte in prefettura data la presenza di molti tifosi israeliani: le stesse hanno portato non poche polemiche in città ed è anche per questo che il numero totale dei partecipanti conta solamente 7000 unità.
I viola approcciano al match con il consueto spirito di voler fare la partita come dichiarato da Italiano in conferenza stampa: secondo il proprio tecnico, questa non è una squadra a suo agio nel gestire le partite ma è sempre obbligata a entrare in campo con il piglio di chi non può pensare al risultato ma soltanto a dare il proprio meglio in ogni azione di gioco. Chissà se Degu ha ascoltato tali dichiarazioni visto l’assetto scelto per fronteggiare i padroni di casa: una serrata difesa a 5 volta a chiudere ogni ricerca di spazio nelle proprie retrovie.
Quando si tratta di offendere gli israeliani possono però contare su un buon inizio del trequartista Rafaelov, autore di alcuni suggerimenti di ottima fattura non capitalizzati dai propri compagni. Nonostante nei primi 15′ il ritmo dei ragazzi di Italiano appare abbastanza compassato, il proseguo determina un aumento di intensità dei padroni di casa che porta all’ammonizione del terzino sinistro Cornaud.
La sanzione è dovuta a un intervento in ritardo su Faraoni. Da segnalare però come Biraghi e compagni cerchino di sfruttare principalmente l’ampiezza del campo, non solo per ovviare all’intasamento di vie centrali ma anche per limitare i danni in caso di perdita della sfera. Proprio in conseguenza a una riconquista laterale scaturisce una buona occasione per Mandragora che, intorno al 30′, viene lasciato libero di avanzare fino all’area ospite concludendo di poco a lato.
La conclusione tentata da Mandragora sembra però non infondere impeto ai suoi compagni che nei 5′ successivi paiono patire qualche timida ripartenza del Maccabi Haifa: la truppa Degu si vede anche annullare un gol intorno al 40′ quando una punizione di Rafaelov trova la testa di Pogdoreanu a pochi metri da Terraciano.
L’ex portiere dell’Empoli si espone in una bellissima risposta ma la palla termina nuovamente nelle disposizioni di un altro ex azzurro come Simic che riesce a spedire in porta. La sua gioia viene però frenata dalla decisione dell’arbitro bosniaco Peljito che annulla il pareggio israeliano a causa di una posizione di fuorigioco iniziale.
Nei restanti minuti di gioco il Maccabi Haifa prova ancora a offendere la formazione viola senza però trarre alcun genere di giovamento da un baricentro più alto rispetto all’inizio.
I gigliati riescono a reggere l’urto sino al fischio finale del direttore di gara che decide di chiudere la prima frazione di gioco senza concedere alcun recupero: Niccolini, vice di Italiano quest’oggi squalificato, dovrà pensare a qualche soluzione in attacco negli spogliatoi perché l’alchimia del reparto offensivo stasera pare essere poca e melensa.