Fiorentina, Italiano: “Gioca Dragowski. Nessuno si deve sentire titolare”
Le parole in conferenza stampa dell’allenatore della Fiorentina Italiano in vista della spettacolare sfida contro l’Atalanta di Gasperini, in programma domani alle 12:30. Una sfida in cui entrambe le squadre non vorranno perdere punti per la corsa all’Europa.
Le parole dell’allenatore della Fiorentina Italiano
Cosa si aspetta dalla sfida con l’Atalanta?
“Lavorare con questo clima è l’ideale. L’Atalanta è una delle squadre più forti del campionato, sarà una gara difficile. Sono contento di ritrovare i nostri tifosi, con le ultime prestazioni un po’ di entusiasmo è tornato, anche se da parte nostra non è mai andato via. Dopo le sconfitte cerchiamo di ottenere sempre il massimo e ci siamo riusciti in queste due gare. Speriamo di avere un po’ più di continuità, è quella che ci è mancato nel girone d’andata”.
L’Atalanta giocherà senza punti di riferimento
“Boga, Malinovskyi, tanto per fare due esempi, giocano senza dare punti di riferimento. L’Atalanta è una grande squadre, come ho detto, soprattutto per come affronta le partite. Dobbiamo essere bravi e cercare di ripetere le altre due prestazione. Koopmeiners? È un centrocampista completo, di estrema qualità. Ha fatto vedere ottime cose in Italia, è un giocatore duttile e molto bravo“.
Aver vinto già due gare su due con l’Atalanta, può aver condizionato la preparazione della gara?
“L’Atalanta affronta le gare allo stesso modo, sono una grande squadra. Dobbiamo resettare e fare qualcosa in più rispetto alle partite precedenti, che sono state molto equilibrate. Abbiamo vinto, ma poteva succedere di tutto. Per portare a casa un risultato positivo, dobbiamo sudare tantissimo“.
Per Dragowski può essere l’occasione per rilanciarsi?
“Ha questa occasione, è un portiere di valore. A volte alcune gerarchie cambiano ma non solo per le scelte dell’allenatore. Magari un giocatore si infortuna e sta fuori tre mesi e il sostituto fa bene e merita la conferma. Avrà voglia di rivalsa e sono sicuro che cercherà di fare una grandissima prestazione”.
La ricerca della continuità di risultati e rendimento: “Vorrei che domani trovassimo un altro risultato positivo. Veniamo da due vittorie ottime e mi auguro che ci sia continuità nelle prestazioni, giocando bene in entrambe le fasi. Ogni partita è un esame e mi aspetto che domani si possa fare un ulteriore salto di qualità. E’ questione di maturità, mentalità e consapevolezza. Prendiamo proprio quello che ha fatto l’Atalanta, che per tre anni di fila va in Europa e impone il suo gioco in campionato. Noi possiamo crescere tanto, abbiamo tanti margini di miglioramento”.
Un commento sulle parole di Allegri di ieri sera: “Ho sentito le sue parole dopo il derby e sono contento che ci abbia inserito tra quelle in lotta per la Champions. Mi ha fatto piacere la sua considerazione. Noi dobbiamo ancora giocare due gare compresi i recuperi e quindi numericamente ci siamo in quella zona. Ma dipenderà soprattutto da noi e dalla nostra crescita”.
L’identità della sua squadra: “Questa squadra e questa tifoseria ha bisogno di una squadra che mostri unione ed identità. Poi non posso parlare di cose a lungo termine, perché bisogna abbinare risultati e crescita. Evitare lunghi momenti negativi che minano le certezze e possono mandarti ‘fuoristrada’. Con la società ci capiamo in maniera profonda quindi vedremo come si evolverà la situazione, ma per chi fa calcio lavorare qui non può che essere eccezionale. Adoro la passione e l’attaccamento. Mi piace da impazzire lavorare in questo clima e capisco anche le critiche quando le cose vanno male”.
La meritocrazia : “E’ un modo di portare avanti 25 elementi che se la giocano alla pari. Tutti hanno qualità e possono partire dall’inizio o entrare in gara durante la partita. Nessuno si deve sentire titolare inamovibile. L’ho provato sulla mia pelle da calciatore e questo cerco di non farlo mai. Io valuto tutti e cerco di far capire che nessuno può permettersi di sbagliare e poi non essere in discussione. Abbiamo quasi in tutte le partite cambiato la formazione. Nessun ragazzo in allenamento si tira indietro. Quindi per il momento proseguiamo così. Sono contento che gli stessi ragazzi restino sorpresi a volte di giocare dall’inizio, perché tutti si sentono pronti se chiamati in causa”.
La gestione degli esterni : “Abbiamo uomini di qualità che devono trasformare le situazioni che creano anche in goal. E’ una crescita che deve ancora arrivare. Abbiamo una percentuale di palle goal molto alta. Tutti devono essere più presenti in zona goal anche partendo dagli esterni. E’ una questione di crescita individuale perché abbiamo una media altissima di goal, se ci aggiungiamo anche le reti degli esterni possiamo fare un altro step in più”.
Una considerazione di Italiano su Fiorentina-Spezia: “Ho temuto un’altra ‘Empoli’. Prestazione di altissimo livello e poi gli errori in zona goal. Invece dopo il pareggio, ci siamo riportati in attacco cercando di rimediare anche all’errore individuale. Le squadre vere sono quelle che reagiscono allo svantaggio. I calciatori veri sono quelli che sbagliano e che poi non mollano e rimediano”.
Il dualismo Piatek-Cabral: “Sono davvero contento, non solo per i gol fatti, ma per quello che vuole fare. È un professionista esemplare, pensa prima al bene della squadra e poi all’obiettivo personale. Sono rimasto stupito per come si è messo a disposizione, sa che deve muoversi in maniera diversa da come era abituato e lo sta facendo molto bene. Mi è piaciuto anche come è sceso in campo Cabral nei 15 finali. Si vede che entrambi hanno voglia di entrare subito nei meccanismi della squadra”.
La decisione di Italiano su chi batterà i rigori nella Fiorentina?
“Ne abbiamo parlato, chi se la sente batte, l’importante è non fare scenate, queste cose non vanno bene. Può capitare di sbagliare qualche rigore, ogni tanto c’è una maledizione che si abbatte sulle squadre. Cerchiamo di allontanarla, perché i rigori indirizzano le partite”.
Ikoné avrà qualche minuto in più?
“È giovanissimo, ha doti da grandissimo giocatore. Sa sacrificarsi per la squadra, ma è arrivato in un reparto in cui i compagni si muovono in maniera egregia. Pian piano diventerà un giocatore importante per la squadra, per come giochiamo noi è un giocatore funzionale al massimo per le nostre idee. Non c’è fretta, è un investimento della società. In allenamento fa vedere delle giocate straordinarie, presto farà vedere il suo valore“.
Cosa manca a Maleh per diventare un titolarissimo di questa squadra?
“Le partite ed i campionati. È il primo in A in una grande squadra, è un ragazzo di estrema qualità che si allena sempre con massima concentrazione. Può essere più decisivo in area di rigore, ma col tempo diventerà un giocatore importante. È cresciuto in maniera esagerata, soprattutto grazie a compagni di valore“.