La Fiorentina perde la finale di Conference League contro l’Olympiacos per 1-0. Il gol arrivato nei tempi supplementari
E’ durata 125 minuti la speranza della Fiorentina e di un intero popolo viola – e di buona parte dei tifosi italiani – di salire sul tetto d’Europa della Conference League. Una lunghissima partita che è restata ferma sullo 0-0 per ben 116 minuti quando El Kaabi ha messo in rete la palla che ha consegnato la coppa nelle mani dei greci. Gli ultimi minuti sono stati il tutto e per tutto alla ricerca disperata di un gol. Che purtroppo non è arrivato. La Fiorentina perde così la sua attesa finale, con qualche rammarico e molta tristezza per una Conference League che sembra stregata. Una gara tutto sommato equilibrata in campo un po’ meno sugli spalti. Ecco cosa è successo.
E’ ancora Mendilibar l’allenatore che toglie le Coppe alle italiane. Lo scorso anno l’allenatore 62enne guidava il Siviglia, quel Siviglia che affrontò in finale di Europa League la Roma di Mourinho. E sappiamo tutti com’è andata a finire. Quest’anno il tecnico spagnolo è alla guida dell’Olympiakos e nuovamente ha strappato il sogno dell’Europa a una squadra italiana. Anzi a più di una visto che il Torino sperava di conquistare un posto in Europa.
Un sogno regalato all’Olympiacos che vince la Coppa per la prima volta nella sua storia. Un sogno che si realizza al termine di una partita non certo bella e nemmeno ben giocata, soprattutto nella ripresa. La Fiorentina vista in campo questa sera non è certo delle migliori: Bonaventura spreca un gol fatto, Arthur è sotto tono ed sostituito, Gonzales anche tanto che esce a fine primo tempo supplementare. Dopo un inizio dell’Olympiacos sospinto anche dai suoi tifosi, la Fiorentina prende coraggio, imposta il gioco, diventa padrone. Ma non ha quel guizzo, non conclude. L’Olympiacos gioca di contropiede, sufficientemente attento ad ogni mossa Viola.
E così quando nei supplementari la concentrazione cala, basta un momento dei greci per mandare in frantumi i sogni della Fiorentina. El Kaabi segna nell’unica sua buona occasione. Rete tra l’altro convalidata dal VAR. Tanto per aggiungere un po’ di beffa al tutto.
L’incubo delle finali torna prepotente fra i tifosi Viola: tre finali perse in appena un anno. Italiano, che voleva regalare questa gioia ai fiorentini prima di andare via, ingoia amaro l’ennesimo ko.
Lo stadio della finale di Europa League è quello dell’AEK Atene, ma per questa occasione è stata la casa degli acerrimi nemici dell’Olympiacos. In questa finale dunque i greci avevano il fattore campo dalla loro con una miriade di sostenitori a riempire ogni angolo dello stadio. Non pochi però i tifosi della Fiorentina che sono arrivati dall’Italia per quella che resterà una partita storica della squadra di Firenze. In tantissimi erano poi al Franchi a vedere, soffrire e sperare la gara dai maxischermi.
E hanno anche visto i momenti di panico e di scontri che si sono verificati allo stadio alla fine del primo tempo. D’altronde che fosse una partita a rischio si sapeva. Intanto la questione stadio. Il timore della polizia greca fosse che degli infiltrati dell’AEK Atene entrassero allo stadio per gettare scompiglio. Fatto sta che le forze dell’ordine erano schierate e un cordone era stato messo a protezione dei tifosi Viola. La gestione Uefa non è delle migliori: i tifosi sono mischiati. Ma quando dei facinorosi greci hanno provato a sfondare la polizia ha caricato.
La gazzarra che si è creata ha spaventato non solo i tifosi che stavano guardando la partita, ma anche i calciatori della Fiorentina. Infatti proprio mentre stavano entrando nel tunnel che li portava allo spogliatoio il frastuono ha richiamato la loro attenzione. Molti sono corsi sotto il settore dei tifosi Viola chiedendo cosa stesse succedendo preoccupati per l’incolumità dei loro cari presenti allo stadio. Fortunatamente il tutto è durato pochi minuti: la polizia ha sedato gli animi e la partita è poi potuta riprendere senza patemi. Almeno di quel tipo.