Fiorentina, colpo di coda Pradé | Ora sì che Palladino ha una rosa competitiva
Sul filo di lana la Viola risolve tutte le criticità di un mercato tanto complesso quanto rivoluzionario. Ora Palladino può chiudere il cantiere.
Fortuna audax iuvant. Oppure, per restare in tema delle frasi iconiche di stampo latino: dulcis in fundo. La fine del mese di agosto porta in dote solo buone notizie che fanno tornare il sorriso ai borbottanti tifosi viola, non prima di aver tirato un bel sospiro di sollievo.
Già, ci è mancato poco, pochissimo, che la Fiorentina non usciva da quella competizione nella quale per due volte è arrivata in finale. Inferno e paradiso nella trasferta magiara di Conference League. Raggiunta in extremis dalla Puskas Akademica, in 9 praticamente per tutti i supplementari, la Fiorentina si è aggrappata al grande colpo di mercato.
Non poteva che essere De Gea, a pensarci bene, l’eroe europeo che ha permesso alla Viola di superare le proverbiali dodici fatiche di Ercole, sudando le proverbiali sette camicie. Vuoi per le mirabolanti parate dell’esperto portiere spagnolo, vuoi per un po’ di fortuna che in questi casi non guasta mai, la Fiorentina è ancora in Europa.
Ci ha pensato Rocco Commisso, Daniele Pradé e tutta la squadra mercato dei gigliati a portare i regali provenienti dal mercato per la qualificazione alla fase a gironi della Conference League, il giorno dopo il pazzo passaggio del turno.
Palladino, arrivano i rinforzi: tutti insieme!
Da Fortuna audax iuvant a dulcis in fundo, il passo è breve. I tifosi della Fiorentina tornano a gioire nell’ultimo giorno del mercato. Il cantiere aperto all’indomani della fine del ciclo Vincenzo Italiano per Raffaele Palladino, è finalmente chiuso.
Tre colpi di mercato fanno dimenticare in primis la partenza di un Amrabat che fino all’ultimo secondo ha perorato la causa di Fiorentina, contribuendo al passaggio del turno in Europa prima di volare in Turchia per entrare alle dipendenze di Mourinho. Che lo ha fortemente voluto al Fenerbahce.
Il tris è servito
Il primo tassello arriva all’improvviso, con un lavoro sotto traccia che permette alla Viola di chiudere una trattativa in quattro e quattr’otto: quella per Danilo Cataldi. Che lascia la Lazio dove non ci si trovava più per rimpinguare un reparto di centrocampo nuovo di zecca. Il romano arriva a Firenze con la formula del prestito con diritto di riscatto a 4 milioni di euro. Anche il secondo tassello arriva un po’ a sorpresa.
Edoardo Bove doveva andare in Premier prima, in Bundesliga (all’Eintracht Francoforte poi), alla fine lavorerà insieme a Palladino, in prestito oneroso da 1,5 milioni di euro più un diritto di riscatto da 10,5 milioni di euro che potrebbe trasformarsi in obbligo a raggiungimento del 60% delle presenze complessivo. Dulcis in fundo la Fiorentina riesce a riportare in Italia Robin Gosens. Trattativa sbloccata con l’Union Berlin grazie a un prestito oneroso da poco meno di un milione di euro più obbligo di riscatto da 7 milioni di euro condizionato alla qualificazione in Conference League della Fiorentina.