Fiorentina, caos Viola Park: ‘Italia Nostra’ interpella Mattarella, la FIGC Draghi
Quando si tratta di nuove opere in Italia, il terreno è sempre angusto e pieno di ostacoli. Stavolta, chi potrebbe farne le spese, è la Fiorentina di Rocco Commisso. Appena un mese fa, il presidente italo-americano della Viola, presenziava all’inaugurazione dei lavori per il nuovo Viola Park nell’area di Bagno a Ripoli. 18 mesi di attesa, prima di veder realizzato un meraviglioso progetto da quasi 85 milioni, come affermato dallo stesso Commisso. Ora, clamorosamente, il progetto potrebbe subire uno stop o, nel peggiore dei casi, un blocco. Infatti, l’associazione di tutela paesaggistica denominata Italia Nostra, ha presentato un ricorso al Presidente della Repubblica, con istanza di sospensione cautelare. In sostanza, Italia Nostra chiede l’annullamento dei provvedimenti con cui è stata approvata la variante urbanistica.
Il ricorso di Italia Nostra e e le parole del sindaco Casini
L’annuncio di tale ricorso, inevitabilmente, è arrivato da parte del sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini che, con rammarico, ha dichiarato ai microfoni di Firenzeviola.it: Di fatto è stata utilizzata l’ultima possibilità di fare un ricorso per la variante urbanistica – ha spiegato il primo cittadino – non ce l’aspettavamo, ma evidentemente... Erano 120 giorni da dicembre di tempo, ogni ricorso al TAR era ormai escluso, c’era l’ultima possibilità di ricorrere al capo dello Stato, il Presidente della Repubblica: questo ci è stato comunicato da parte di Italia Nostra. Il procedimento però è stato rigoroso, ha richiesto la partecipazione di tutti, e addirittura ci sono voluti quasi 4 mesi invece che 60 giorni per l’approvazione. Invece è arrivata l’associazione Italia Nostra, ormai un braccio armato dei comitati che ha il solo scopo di rallentare l’esecuzione dei lavori. Non saranno sospesi, ma c’è una richiesta cautelare sospensiva, e speriamo non sia accolta: le motivazioni sono contraddittorie e non veritiere.
Casini ha aggiunto: “Abbiamo sempre coinvolto tutti… Se accogliessero la sospensiva, potrebbero fermare i lavori. Ci siamo attivati con i nostri legali, e secondo me il ricorso si smonta facile: cercheremo di farlo. Per quanto riguarda i tempi, sì, il rischio è che passino diversi mesi ma stiamo lavorando per evitarlo. Abbiamo già informato Commisso e la Fiorentina, e specifico che finché non arriva la sospensiva i cantieri possono procedere. Non è detto che l’evento possa essere spostato in sede di TAR, in modo da abbreviare i tempi. Siamo davanti ad un procedimento che, dovesse andar male, imporrebbe un’enorme riflessione sull’Italia. Abbiamo seguito un procedimento rigoroso e bipartisan. Tutti favorevoli tranne una consigliera che si è astenuta, c’era l’ok della Soprintendenza, della città metropolitana e della Regione.
Il sindaco, in merito alla mossa di Italia Nostra, ha affermato: “Si parla di mancate motivazioni sull’interesse pubblico, insufficienza di motivi sul perché dell’atto amministrativo. Cose contestabilissime, temi che a mio avviso servono solo a rallentare la realizzazione del centro sportivo, questa è la verità. Purtroppo Italia Nostra non è nuova a certi episodi. Voglio però tranquillizzare Commisso e i tifosi perché i lavori stanno procedendo”.
La lettera a Draghi
In giornata, dopo la notizia che ha messo apprensione in casa Fiorentina circa il buon esito del progetto, le istituzioni sportive italiane si sono rivolte al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi. Ecco il contenuto della missiva, firmata da Giovanni Malagò, Gravina e Dal Pino:
“Illustrissimo Presidente,
ci rivolgiamo a Lei in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri e attuale titolare della delega governativa per lo sport per rinnovarLe un appello che già avanzammo al Suo predecessore Giuseppe Conte, allegandoLe la lettera inviata lo scorso 19 dicembre.
Le infrastrutture sportive nel nostro Paese versano in condizioni decisamente critiche e rappresentano, nei fatti, un freno allo sviluppo e alla crescita del sistema nel suo complesso. Ciò che troviamo però ancora più increscioso, se non addirittura nocivo, è la continua insicurezza sulle procedure in argomento che condiziona e scoraggia qualsiasi investimento nel settore.
È proprio di qualche ora fa la notizia dell’ennesimo ricorso che rallenta la definizione, e quindi la realizzazione, del progetto di riqualificazione urbana del cosiddetto ‘Viola Park’, dove sorgerà il centro sportivo della Fiorentina destinato ad ospitare anche il settore femminile e tutte le formazioni giovanili, che ha già ottenuto le necessarie autorizzazioni. Nel mondo del calcio sono diversi gli investimenti, come quello di Firenze, che rischiano di essere vanificati dalla burocrazia esasperante e dall’ostruzionismo autolesionistico di associazioni che non riconoscono la legittimità delle procedure stabilite dalla legge.
È nostra intenzione coinvolgere il Governo su un piano di riqualificazione dell’impiantistica sportiva, magari anche trovando un riconoscimento specifico nel Recovery Plan di prossima definizione, che consenta all’Italia di avvicinarsi agli standard europei. Una nuova generazione di stadi porterebbe, infatti, vantaggi immediati, soprattutto in termini occupazionali, e sarebbe un grande volano per l’economia del nostro Paese.
Giovanni Malagò – Presidente CONI
Gabriele Gravina – Presidente FIGC
Paolo Dal Pino – Presidente Lega Serie A”