Fiorentina, la mano di Prandelli c’è. Ma il mercato non aiuta

Fiorentina

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Due sconfitte consecutive e la Fiorentina si ritrova nei bassifondi della Serie A, con sette punti di vantaggio sulla terzultima in classifica. Al netto del ko con la Sampdoria, la squadra di Cesare Prandelli ha dimostrato di saper fare la partita e mostrare un gioco ricco di spunti. Manca sempre quel qualcosa in più che permetta ai viola di mettere punti in saccoccia. I demeriti vanno attribuiti in parte ai calciatori in campo e in parte alla dirigenza, incapace di dare una svolta alla stagione grazie all’aiuto del mercato. Patrick Cutrone ha fatto ritorno al Wolverhampton; Alfred Duncan è volato a Cagliari; Pol Lirola ha accettato la destinazione Marsiglia. Tre cessioni pesanti non rimpiazzate a dovere. Aleksandr Kokorin ha bisogno di ambientarsi con il calcio italiano e Kevin Malcuit viene da un lungo periodo di inattività al Napoli (oltre ai numerosi infortuni patiti).

Acquisti inadatti e situazione preoccupante: lo scenario in casa Fiorentina

Insomma, i due acquisti di punta della campagna trasferimenti di gennaio sono, almeno per il momento, due non-acquisti. Probabilmente a Prandelli servivano calciatori pronti e non in fase di rodaggio, per quanto indiscutibili dal punto di vista tecnico. Ciò non è avvenuto, alimentando così nuove polemiche sull’operato di Daniele Pradè. Il direttore sportivo in estate aveva ricevuto critiche ed era stato messo in discussione dalla proprietà. La Fiorentina si salverà, non ci sono dubbi, ma dalla prossima stagione potrebbe aprirsi un nuovo ciclo. Il presidente Rocco Commisso sta valutando due figure per il futuro: Gianluca Petrachi, reduce dal licenziamento da parte della Roma, e Cristiano Giuntoli, legato al Napoli da un contratto triennale ma in odore di addio. Risultati e prestazioni saranno la chiave intorno a cui ruoterà la decisione del patron della Viola. Senza esclusione di colpi per giocatori, staff tecnico e area dirigenziale: tutti sono in bilico se la situazione dovesse confermare le già evidenti lacune.