Figc, nasce l’app Mitiga per riaprire gli stadi ai tifosi

Figc, nasce l’app Mitiga per riaprire gli stadi ai tifosi

(Photo by Action Plus via Imago Images)

Primi passi verso un graduale ritorno alla normalità per il calcio. La Federcalcio italiana, nella figura del suo presidente Gabriele Gravina, pianifica la creazione di un’App che possa consentire l’accesso di una fetta di tifosi allo stadio, in vista del prossimo Europeo che si terrà in estate. La deadline è quella del 7 aprile, quando ciascuna della città dei 12 Paesi designati ad ospitare l’Europeo, dovrà comunicare alla UEFA la propria disponibilità o meno ad aprire parzialmente gli impianti sportivi. Gravina, che ha già preso parte ad una serie di incontri su tale tema, presenterà il progetto della Figc di un’App che prenderà il nome di ‘Mitiga’. L’idea nasce da un gruppo di giovani che hanno già testato l’efficienza dell’applicazione. L’obiettivo è quello di permettere l’accesso a circa 20/25mila spettatori allo stadio Olimpico di Roma.

Il funzionamento dell’App

La sua funzionalità sarà quella di certificare, nel rispetto della privacy, l’avvenuto test al tampone con esito ovviamente negativo per coloro che si dotano di biglietto. L’App potrà registrare anche coloro che si sono già sottoposti alla vaccinazione. L’App non sarà, in alcun modo, un sostitutivo per le usuali e tassative norme di distanziamento sociale dentro l’impianto. La Figc punta a garantire almeno il 30% di accessibilità all’Olimpico, anche se il sogno sarebbe il 50%. Oltre alla scadenza del 7, ogni Federazione può comunicare eventuali aumenti della capienza entro il 28. I biglietti venduti in eccedenza, relativi all’intero pacchetto di partite dell’Europeo nella sede italiana, saranno soggetti ad una lotteria per sancire chi ha diritto all’accesso. Chi rimane escluso, ovviamente, potrà usufruire del rimborso. Il 20 aprile, il Comitato Esecutivo dell’Uefa, ratificherà ufficialmente le dodici sedi.

L’Italia spera e, finalmente, usa la tecnologia come strumento per contrastare la pandemia e, quantomeno, permettere un parallelo progetto di salvaguardia della salute unitamente ad un percorso di rilancio parziale del prodotto calcio. L’auspicio è che presto ciò diventi realtà. La Figc prova la strada dell’App per ripartire.