Figc, Lotito allontanato dal consiglio federale: i motivi
La vicenda
Nella giornata del 30 settembre 2021, a Roma si è tenuto il Consiglio Federale della Federcalcio. Il presidente Lotito si è presentato davanti alla sede di quest’ultima, entrando per seguire il Consiglio che doveva tenersi. Unico cavillo della vicenda: Claudio Lotito è inibito, e nonostante il suo incarico da Consigliere non può parteciparvi per legge. Il patron della Lazio, non curante della limitazione entra comunque in sede, sedendosi al suo posto nell’aula del consiglio. A questo punto viene invitato a lasciare l’aula.
Il presidente Gravina si è espresso così: “Presidente Lotito, lei è inibito e non può stare qui“. Lo stesso Lotito si alza dal suo posto e ribatte: “Non resto a dispetto dei santi”, lasciando la sede della Figc.
Perché Lotito è stato allontanato dalla Federcalcio
La causa dell’impedimento imposto a Lotito riguarderebbe il “caso tamponi”, la quale sentenza del 30 aprile inibì il patron per 12 mesi. Lo stesso Gravina, infatti ha allontanato Lotito dall’aula in quanto “squalificato” per un anno.
Ribatte Lotito: “Rifiuto illegittimo”
Non si è fatta attendere la risposta di Lotito, il quale ha tuonato rilasciando le seguenti dichiarazioni: “Siamo ad un livello kafkiano. Gravina mi ha detto che non potevo partecipare perché sono ancora squalificato”. Il presidente della Lazio è convinto di poter legittimamente partecipare al Consiglio Federale. Secondo quanto sostiene Lotito, il Collegio di garanzia del Coni ha imposto alla Corte d’appello della Figc di riformare la sentenza del 30 aprile. Gli avvocati del patron sostengono che fino a quando la sentenza non verrà riformata, lo stesso non è da ritenere inibito.
La Figc non è dello stesso avviso
Non è d’accordo la Federcalcio con quanto dichiarato da Lotito. Per la Figc il Collegio di Garanzia non ha cancellato la condanna, ha solo chiesto una riforma. Fino a quando la sentenza non verrà riformata, la pena è da considerarsi valida.
Il verbale rilasciato da Lotito
“Il consigliere Lotito ritiene illegittimo il rifiuto di consentirgli la partecipazione al consiglio federale odierno. In quanto fin dal 7 settembre scorso, non esiste alcuna sanzione che possa impedirgli il suo diritto di esercitare le funzioni di consigliere federale’, per questo ‘allo stato attuale nei suoi confronti pende un mero deferimento”.