Serie A

Figc, il “progetto Fenice” per far risorgere il calcio

La Federcalcio negli ultimi mesi si è rivolta più volte alle Istituzioni per chiedere aiuto e cercare di contrastare i danni economici dovuti dalla pandemia. Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha spedito un documento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Non solo, sono stati coinvolti anche i rappresentanti dei Dicasteri di Economia e Finanze, Salute e Sviluppo Economico, e al Sottosegretario allo Sport. All’interno di questa missiva sono stati analizzati punto per punto i dettagli e l’impatto socio-economico che lo Sport e, inutile dirlo, soprattutto il calcio ha nel nostro Paese.

Figc, il progetto Fenice

Questo documento, rinominato “progetto Fenice” e rappresenta il piano secondo il quale la Federcalcio dovrebbe far “risorgere” il calcio. Secondo quanto riportato da “Repubblica” il focus delle richieste è relativo ad alcuni interventi pubblici: meno tasse per i calciatori, finanziamenti per 500 milioni, agevolazioni per settori giovanili e calcio femminile. Il documento, firmato da Pwc, analizza la crisi in cui il calcio italiano versa da ormai 12 anni, per poi presentare nel dettaglio le richieste.

I numeri della crisi economica

La Pwc, network multinazionale di imprese di servizi professionali, nel documento fa una piccola introduzione. “Pwc non fornisce alcuna garanzia in merito alla correttezza e completezza delle informazioni” e “non si assume alcuna responsabilità per eventuali omissioni”. Secondo la società nei 12 anni pre-Covid il calcio professionistico italiano ha prodotto perdite per 4,1 miliardi di euro e l’indebitamento si è quadruplicato. Quattro anni che i margini operativi si riducono a causa del costo del lavoro, cresciuto mediamente del 4,6% all’anno. Poi, più di un anno fa, si imbatte nel mondo il Covid-19 che ha dato il colpo di grazia a tutti i settori. Per quanto riguarda il nostro calcio: -302 milioni di euro dei ricavi da stadio, -228 milioni dagli sponsor, -334 milioni dalle plusvalenze. Perdite per oltre un miliardo, a cui sono stati corrisposti ristori per soli 5 milioni.

Figc, cosa chiede il calcio italiano

Il calcio italiano chiede finanziamenti per 500 milioni di euro, divisi tra 360 milioni alla Serie A, 90 milioni alla Serie B e 60 milioni alla C. Inoltre, un’idea sarebbe quella di allargare i vantaggi fiscali del decreto crescita a tutti i trasferimenti, non soltanto ai residenti in Italia da almeno due anni. Il massimo sarebbe quello di raggiungere interventi per agevolare l’apprendistato per i giovani (dai 18 ai 23 anni).

In cambio la Figc

La Figc si propone per monitorare su base settimanale o mensile vari flussi di cassa. Inoltre, verrebbe introdotto un Salary cap, con luxury tax sui trasferimenti che lo sforano. Si prende spunto da quello che, ultimamente, sta facendo la Uefa.

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Martina Musu