FIFA, attese misure per le calciatrici durante la maternità
La FIFA si sta muovendo verso nuove riforme, con l’obiettivo di tutelare la maternità delle calciatrici. Saranno sottoposte al Consiglio per l’approvazione finale nel prossimo dicembre
Con la fenomenale crescita del calcio femminile negli ultimi 10 anni è finalmente arrivato il momento introdurre nuova norme, modificando il regolamento per tutelare maggiormente le donne calciatrici, e in particolare le mamme calciatrici.
Calcio femminile, le 5 misure chiave
- Remunerazione obbligatoria: in assenza di una legislazione nazionale più favorevole o di un contratto collettivo, ogni calciatrice incinta deve avere almeno 14 settimane di congedo, delle quali almeno 8 dopo il parto. Il congedo deve essere retribuito con un importo pari a due terzi dello stipendio.
- Ritorno al lavoro dopo la gravidanza : una volta terminato il congedo, il Club di appartenenza ha l’obbligo di reintegrare la calciatrice nell’attività sportiva garantendole tutto il necessario supporto medico. Inoltre la calciatrice avrà, nel corso delle sedute di allenamento, dei momento dedicati all’allattamento.
- Tesseramento di altra giocatrice come “sostituzione maternità”: ai club è data la possibilità di tesserare una calciatrice al di fuori del periodo stabilito per sostituire una calciatrice in maternità.
- Protezione durante la gravidanza: nel caso in cui la calciatrice incinta continui a fornire le proprie prestazioni sportive al Club, questo dovrà garantire la massima tutela tramite anche consulenze mediche specifiche. Inoltre in questo caso il Club e la giocatrice/allenatrice possono formalizzare un piano di lavoro differenziato.
- Protezione contro il licenziamento delle calciatrici: nessuna giocatrice dovrà mai subire svantaggi e/o discriminazioni in relazione alla sua scelta di maternità, di conseguenza la risoluzione unilaterale del contratto a seguito della gravidanza sarà considerata risoluzione senza giusta causa. Una scelta di questo genere da parte di un Club non costituirà solamente il diritto al risarcimento del danno ma comminerà anche una ammenda.