FIFA, annunciata nuova partnership in vista dei Mondiali in Qatar
Il 17 ottobre 2022 la FIFA, massimo organo del calcio mondiale, ha ufficializzato una nuova partnership in vista dei prossimi Mondiali in Qatar. L’accordo è stato firmato con la società Globant, fornitore di software e consulenza digitale. L’obbiettivo è quello di potenziare lo streaming della piattaforma FIFA+ e supportare gli eventi più importanti del calcio, a partire dal prossimo Mondiali FIFA. L’ufficialità è arrivata tramite un documento FIFA che ha annunciato il nuovo accordo. Globant sarà Global Platform Supporter di FIFA+, la rivoluzionaria piattaforma digitale lanciata all’inizio di quest’anno. Inoltre, l’azienda sarà Regional Supporter in Nord America e in Europa della Coppa del Mondo FIFA™ 2022, nonché sponsor della Coppa del Mondo femminile FIFA Australia e Nuova Zelanda 2023.
La FIFA punta allo streaming
Nel documento si evince anche la volontà di entrare prepotentemente nel mondo dello streaming. A dare voce alle volontà della FIFA ci ha pensato il Chief Business Officer Romy Gai. Queste le sue parole nel documento:
“Dal suo lancio, ad aprile 2022, FIFA+ si è rapidamente affermata come la piattaforma di riferimento per i tifosi e come la casa digitale degli eventi FIFA, compresi quelli che saranno supportati da Globant nei prossimi anni. Grazie al suo articolato contributo, Globant svolgerà un ruolo fondamentale nell’accelerare lo sviluppo di FIFA+ come hub digitale innovativo, che ispira e coinvolge gli appassionati di calcio di tutto il mondo.”
Martin Migoya, cofondatore e CEO di Globant, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di iniziare a lavorare con la FIFA per accompagnarla nel suo processo di trasformazione digitale e continuare a promuovere il nostro obiettivo di favorire i processi di innovazione delle imprese. Questa partnership pluriennale va oltre i singoli tornei e ha l’obiettivo di sostenere lo sport a tutti i livelli: femminile, maschile, giovanile ed eSport. Siamo convinti che molteplici voci possano generare un’energia illimitata e che la diversità sia un fattore cruciale per l’innovazione”.