Federcalcio Tedesca: “No al Mondiale ogni 2 anni”

Federcalcio Tedesca

Imago/OneFootball

Tramite un comunicato diramato nel loro sito ufficiale, la DFB l’istituzione che governa il calcio tedesco ha informato di aver avuto un incontro odierno nella propria sede, per ridiscutere l’intero calendario delle competizioni internazionali. Con particolare attenzione alla proposta di un Mondiale da disputarsi ogni due anni.

Così si legge nel comunicato della Federcalcio Tedesca:

“Il progetto di un Mondiale a cadenza biennale è stato presentato il 9 settembre a Doha a stampa e ad alcune “leggende FIFA”, e a seguito del dibattito la DFB dichiara di essere sostenitrice della posizione della UEFA, e che una decisione di così grossa portata non possa essere presa senza il coinvolgimento delle federazioni europee e di tutto il calcio europeo“.

Continua il comunicato: “Troviamo inammissibile che la dirigenza della FIFA contrariamente a qualunque accordo, abbia scelto di presentare tale idea tenendo all’oscuro i membri del Consiglio UEFA, ma presentarla in segreto a una stampa selezionata e ad alcune leggende“.

In data 14 settembre, il presidente della UEFA Ceferin ha quini scritto al presidente FIFA Infantino chiedendogli di convocare al più presto un incontro con le federazioni europee. Ciò si rende necessario, per capire le intenzioni dell FIFA e informare la stessa sulla gravità delle conseguenze che una decisione di questo tipo potrà avere su tutto il calcio europeo“.

La DFB si scaglia quindi contro la proposta di un eventuale Mondiale ogni due anni, affermando che: “La federazione tedesca è sconvolta dal tentativo di riforma voluto, senza considerare gli stravolgimenti che un Mondiale biennale, porterebbe al calendario dei club e delle nazionali europee“.

Il comunicato si chiude con un vario elenco di motivazioni per cui una Coppa del Mondo a ritmo biennale possa ledere altre realtà del calcio, come le competizioni giovanili e quelle femminili.

L’aumento di partite con il rischio di una stanchezza fisica e mentale dei giocatori maggiore, esponendoli al rischio infortuni. Così come un cambiamento così radicale, possa svantaggiare l’intero sistema economico del calcio europeo.