Fabio Paratici e la Juventus, cronaca di un addio annunciato

Paratici

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Per raccontare la storia che ha legato per 11 lunghe stagioni la Juventus e Fabio Paratici, bisognerebbe analizzarla in due periodi ben distinti. Il primo periodo in coppia con Giuseppe Marotta, dal 19 maggio 2010 al 25 ottobre 2018, ed un secondo periodo quello senza l’Amministratore Delegato, ora all’Inter.

Inutile dire che durante i primi 8 anni la Juventus si è trasformata in una società solida, sia in campo che fuori. Da un fatturato di 220 milioni, bilancio 2009/2010, si è passati ad un fatturato di 631 milioni, bilancio al 30 giugno 2019.

Questo è stato il frutto di una gestione oculata e lungimirante, con una voce importante a farla da padrone: le plusvalenze. Tra le tantissime, clamorosa quella di Paul Pogba acquistato a parametro zero e rivenduto a 105 milioni di €. Sommato, per fare un altro esempio, all’arrivo di un altro top player, già affermato: Carlos Tevez. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: 7 scudetti consecutivi, 4 coppe Italie consecutive e tre super coppe italiane. A corredo, 2 finali di Champions League. Una macchina perfetta, guidata da una coppia affiatata. Possiamo definire il duo Marotta – Paratici come il braccio e la mente. Tutto è andato splendidamente fino al 2018.

Molti si chiederanno, proprio nell’anno in cui è arrivato Cristiano Ronaldo? Si. Qui ovviamente non si discute il valore del giocatore ma la portata economica dell’affare. Qui entrano le frizioni tra i due che fino a poco tempo prima andavano d’amore e d’accordo. Giuseppe Marotta, infatti, non era d’accordo con l’acquisto del fuoriclasse portoghese ed il suo compenso di 31 milioni di €. Acquisto che il 25 ottobre del 2018 ha portato alle dimissioni.

Da qui, Fabio Paratici ha dovuto lavorare senza un punto di riferimento che durava dai tempi della Sampdoria di Pazzini e Cassano. Altro esempio di lungimiranza economica.

L’INIZIO DELLA FINE

Fabio Paratici, senza Giuseppe Marotta, ha mostrato evidenti lacune che hanno via via zavorrato il bilanci societari con alcune operazioni economiche discutibili. Citandone solo alcune, l’operazione che ha portato Adrien Rabiot ed Aaron Ramsey, parametri zero pagati profumatamente: 7 milioni a stagione sia per il francese che per il gallese. Senza dimenticare il bonus alla firma al procuratore di 10 milioni di €. Senza dimenticare la minusvalenza di Gonzalo Higuain, 18 milioni di €.

Si arriva all’estate 2019, quando per una Juventus più “europea”, Paratici, almeno da quello che filtra da Torino, spinge per l’esonero di Massimiliano Allegri, l’uomo che ha portato a Torino 5 scudetti consecutivi. Una decisione che il Presidente Agnelli non avrebbe mai preso, prova ne sia la conferenza stampa finale di Allegri.

IL “CASO SUAREZ”

Forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma qui si tratta sempre di supposizioni. L’esame farsa dell’attaccante Luis Suarez all’università di Perugia per l’acquisizione del passaporto comunitario, ha forse messo la parola fine all’avventura in bianconero di Paratici. La gestione di tutta la faccenda, poi sfociata in tribunale, è probabile che ha fatto storcere il naso ai piani alti. Ne è probabilmente una prova, quella frase di Andrea Agnelli durante una deposizione: “Ha fatto tutto Paratici!”.

Vero è che nessun dirigente juventino è stato indagato e/o accusato, ma da quel settembre 2020 si è probabilmente compiuto il destino di Paratici, ed ha messo la parola fine all’avventura del dirigente alla Juventus. Un’avventura che comunque è stata per lunghissimi tratti positiva e che si è conclusa, guardando i freddi numeri, con 19 trofei in 11 stagioni.