Evita la Serie B, salva la squadra e il rinnovo è automatico. Ma all’improvviso se ne va | Altra panchina vuota in A

Panchina Milan

Salta un altro accordo, altra panchina vuota in Serie A - ansa - calcioinpillole

Mai visti tanti divorzi nel massimo campionato nostrano di calcio. L’ultimo è davvero sorprendente. Ecco cosa è successo.

Tutti i tasselli, tanti e per certi versi troppi, devono ancora essere messi al loro posto. Si sa dove, ma non si sa ancora quando. Il Milan vice campione d’Italia ha salutato e omaggiato Stefano Pioli, uno dei pochi a non uscire sbattendo la porta.

Arriverà Fonseca dopo la sommossa popolare figlia del #Nopetegui, anche se non è ufficiale: si parla di un biennale con opzione per il terzo. Tutto lascia presagire che l’ex Roma e Lille guiderà il Diavolo, ma un briciolo di cautela non fa mai male.

Stesso discorso per la Juventus. Lì sì che è successo di tutto. Max Allegri, con la Coppa Italia in mano, non aspettava altro per “fare un po’ di casino”, sue parole, all’Olimpico. Ne ha fatto un bel po’, forse pure troppo visto che la Signora sta studiando il modo per risparmiare per quell’anno in più in cui dovrebbe – condizionale d’obbligo – pagare l’allenatore livornese, fino al 30 giugno 2025.

E che dire del Napoli, con tre cambi allenatore nell’era post Spalletti: doveva essere il momento di Gasperini, che alla fine non se l’è sentita di lasciare la sua creatura nerazzurra. Aurelio De Laurentiis è riuscito a convincere Conte. A lui l’arduo compito di ricostruire un qualcosa di meraviglioso, imploso.

È mancato il lieto fine

Roma e Lazio avevano cambiato prima ancora di scoprire che alla fine sarebbero andate entrambe il Europa League. Daniele De Rossi la conferma (per niente scontata) se l’è conquista in campo. Igor Tudor ha detto sì a Lotito, consapevole che avrebbe continuato ad allenare i biancocelesti anche da giugno in poi.

Anche la Fiorentina cambierà: Vincenzo Italiano da tempo aveva espresso la sua volontà, prima ancora della prematura scomparsa di Joe Barone. Peccato soltanto che avrebbe voluto sfatare il tabù-finale: niente da fare, la Conference è andata all’Olympiacos, l’italo-tedesco va via senza trofei. Potrebbe arrivare Palladino, in uscita dal Monza, ma meglio usare l’amato condizionale.

Marco Baroni
Marco Baroni, nonostante l’impresa e un rinnovo automatico non resterà con l’Hellas Verona – ansa – calcioinpillole

Salta tutto all’improvviso

Forse il divorzio più sorprendente è quello di Marco Barone all’Hellas Verona, dopo una salvezza dai contorni dell’impresa, visto che nel mercato invernale gli hanno venduto tutti i big. Eppure l’allenatore gialloblù è riuscito a mantenere la categoria. Con annesso rinnovo automatico.

E invece no. Barone spiazza tutti comunicando alla società di non voler proseguire il rapporto, nonostante un contratto rinnovato automaticamente per un altro anno grazie alla salvezza raggiunta e, soprattutto, a dispetto di un’offerta avanzata per prolungare fino al 2026. Secondo Gazzetta dello Sport è appetito da Cagliari e Monza. Sì, anche loro – per motivazioni differenti – hanno deciso di cambiare guida tecnica.