L’EuroDerby dolceamaro: Milan annichilito e passivo, all’Inter bastano 11′

L’EuroDerby dolceamaro: Milan annichilito e passivo, all’Inter bastano 11′

(Photo by Marco BERTORELLO / AFP) (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

È un risveglio dolceamaro quello di Milano, che come sempre si divide in rossonera e nerazzurra. Chi può godersi una tranquilla mattinata, seppur non perdendo il focus sul grande sogno, sono i tifosi dell’Inter, vittoriosi nell’EuroDerby sui cugini del Milan, che hanno più di qualcosa da rimpiangere. San Siro ieri sera è stato uno spettacolo, dagli spalti al campo; ma il verdetto è chiaro: 0-2 per i nerazzurri e dominio totale in campo.

Milan, che ti succede?

milan inter euroderby
(Photo by GABRIEL BOUYS/AFP via Getty Images)

Prova da dimenticare per la squadra di Stefano Pioli, che è scesa in campo con un atteggiamento rinunciatario e passivo sin dai primi minuti. Sicuramente, come dichiarato dal tecnico, gli episodi dei primi 11 minuti possono aver condizionato la gara, ma il comportamento della squadra sul campo di San Siro è stato tutto fuorché da EuroDerby. L’assenza di Leao pesa, vero, ma non può essere una scusante per ciò che è stato (non) visto in campo.

Sono mancate le sgroppate di Theo Hernandez sulla fascia, la tempestività dei centrocampisti nel recuperare palla e servirla precisamente a Giroud, quasi sempre isolato…e poi tante, troppe disattenzioni in una partita così delicata. Sul gol dello 0-1 Dzeko è bravo a sovrastare Calabria, che, però, poteva sicuramente fare di più. A preoccupare, però, sono le diverse ripartenze dell’Inter (dalla quale è scaturito anche lo 0.2), che spesso hanno punto la difesa del Milan ed hanno rischiato di compromettere più di due gol subiti. La prestazione è da dimenticare ma non da cancellare: dagli errori spesso e volentieri si impara.

Inter, quando la rosa profonda e l’esperienza fanno la differenza

milan inter euroderby
(Photo by GABRIEL BOUYS/AFP via Getty Images)

Prestazione solida, compatta e di grande mentalità quella dell’Inter, che ha calcato il terreno di San Siro con un solo obiettivo in testa: vincere. Prova di forza e di squadra per i nerazzurri, che hanno confermato di avere una rosa superiore sotto tutti i punti di vista rispetto ai cugini. Gli uomini di Simone Inzaghi sono stati bravi a mettere subito la partita sul binario giusto, spingendo sull’acceleratore quando al Milan fischiavano ancora le orecchie dal calcio d’inizio. I due gol in 11 minuti sono stati una mazzata per il Milan, e l’Inter l’ha capito da subito. Perfetta anche la gestione del vantaggio per i nerazzurri: capaci di contenere e dominare il campo senza scomporsi e cercare inutili assalti massicci.

A fare la differenza è stata anche la grande ampiezza della rosa di cui dispone Simone Inzaghi. Basti pensare che un top player come Brozovic sia partito dalla panchina…e non per demeriti o per mancanza di affidabilità, quanto per meriti dei suoi compagni di squadra, al momento più in forma ed efficaci in campo. Le rotazioni in attacco, poi, ne sono la conferma totale. Solo la Juventus in Serie A ha una profondità della rosa tale da poter scegliere di far giocare solo due tra: Lukaku, Lautaro, Dzeko e Correa. E poi c’è l’esperienza, che al Milan manca. Sono diversi i giocatori nerazzurri che hanno dimestichezza con grandi palcoscenici (Dzeko, Mkhitaryan, Onana, Calhanoglu, Lautaro, Lukaku per dirne alcuni).

Inter-Milan: cosa aspettarsi dall’Euroderby di ritorno?

milan inter euroderby
(Photo by GABRIEL BOUYS / AFP) (Photo by GABRIEL BOUYS/AFP via Getty Images)

Le parole chiave per l’Euroderby di ritorno sono due: gestione e reazione. L’Inter dovrà essere brava a gestire il vantaggio non chiudendosi nella propria metà campo, ma essendo propositiva, senza scoprirsi eccessivamente. Al Milan serve una reazione d’orgoglio. I rossoneri dovranno scendere in campo con il fuoco dentro e la voglia di ribaltare il risultato per poter ancora sperare in un passaggio del turno. E chissà che con un Leao in più non possano essere ribaltati tutti i pronostici. D’altronde…”il calcio è strano”.