Euro2020, Ceferin boccia questo format “mobile”
L’Europeo sta per cominciare con la partita inaugurale che aprirà Euro2020 il prossimo venerdì con Turchia e Italia in campo all’Olimpico di Roma. Sarà un Europeo particolare, visto che viene disputato un anno dopo e perché lo si può definire “itinerante” visto che, le sedi della 60esima edizione, sono undici sparse per l’Europa.
Una come detto è Roma, poi c’è Londra che ospiterà anche la finalissima e poi Amsterdam, Glasgow, Copenaghen, Baku, Bucarest, Budapest, Monaco, San Pietroburgo e Siviglia. Tanti spostamenti, tanti problemi logistici e anche inquinamento che la Uefa ha messo in conto con l’organo europeo che, per quest’ultimo punto, ha deciso di regalare 600mila alberi, 54500 per ogni città. Su questo format però con tante sedi, il presidente della Uefa Ceferin si è detto contrario argomentando così la sua motivazione. “Non lo faremo mai più: è molto complicato, e ora lo è ancora di più”.
E le ragioni di questa scelta le spiega bene Calcio e Finanza: “I problemi risultano di varia natura. 11 città in 11 nazioni diverse vuol dire organizzare il calendario per permettere gli spostamenti tra una partita e l’altra dello stesso girone. Risolvere questioni doganali e giuridiche tra sistemi nazionali diversi; affrontare problemi di valuta e di visto per addetti ai lavori, considerando che molti Paesi ospitanti sono al di fuori dell’Unione europea. E tutto questo prima della diffusione del coronavirus, semplicemente lo scenario peggiore che potesse verificarsi per un evento del genere”. A volere questo format “particolare” fu il predecessore di Ceferin, ovvero Michel Platini.