Euro 2020, Inghilterra: la difesa è un muro invalicabile

Inghilterra

Imago

La nazionale dei Tre Leoni non ha brillato per il bel calcio in questi Europei, ma la squadra di Southgate ha sfruttato la sua compatezza e solidità difensiva anche per ovviare a quei problemi che nelle prime partite si erano verificati. L’Inghilterra segnava molto poco, ma subiva ancora meno. A fronte di nomi quali Kane, Sancho e Rashford, i veri leader tecnici sono stati i quattro difensori. Dopo le prime due partite contro Croazia e Scozia, infatti, Southgate ha schierato con costanza Walker, Stones, Maguire e Shaw. I risultati si sono visti: un solo gol subito in tutto il torneo contro la Danimarca. Una rete su una punizione sublime di Damsgaard e assolutamente senza nessuna colpa per difensori e portiere. Nemmeno la Germania è riuscita a perforare una difesa che in quella gara fu schierata a tre. Ora l’Inghilterra arriva in finale contro l’Italia consapevole che gli avversari faranno fatica a segnare, al contempo l’attacco è tornato ai livelli che ci si aspettava.

Solidità e compattezza

Southgate ha trovato un equilibrio perfetto per la sua Inghilterra. Difesa solida, mediani fisici che filtrano le azioni degli avversari e collegano il gioco con la trequarti, attacco pregevole con Sterling in grande spolvero e Kane tornato leader al momento giusto. Anche l’Inghilterra, però, ha dei punti deboli. Uno su tutti è il ritmo. Se sotto pressione gli inglesi vanno in difficoltà. Contro la Danimarca la prima parte di gara è stata molto complicata. Al contrario, aspettare è fare il loro gioco. Inghilterra-Germania è stato il simbolo della partita perfetta dei padroni di casa: calma, zero rischi e affondo nel momento decisivo. Nell’11, però, il vero punto debole è Pickford. Il portiere dell’Everton è capace di grandi parate, ma anche di errori non da giocatore di alto livello. Contro la Danimarca ha sbagliato moltissimi rinvii e per guadagnare campo e possesso contro una squadra così complicata saranno utili anche questi svarioni.

I rimedi contro il muro

L’Italia dovrà mettere in campo ciò che le riesce meglio: gioco in profondità, velocità e tiri da fuori. Nella fisicità diventa complicato e Immobile ha già vissuto un’esperienza simile contro il Belgio. Servirà la grinta di Chiesa, la qualità di Insigne e la corsa dell’attaccante biancoceleste. A differenza della semifinale, però, il centrocampo dovrà tornare ad essere protagonista. Se Rice e Phillips chiudono i cancelli tutto sarà in salita. Al contrario, se Barella, Jorginho e Verratti supereranno il centrocampo inglese l’Italia potrà iniziare a sognare.