Samuel Eto’o, eroe del Triplete messo a segno dall’Inter durante la stagione 2009-2010, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de la Repubblica, dove ha parlato soprattutto del tema relativo al razzismo. L’ex centravanti del Barcellona attualmente è presidente della Federcalcio del Camerun, ma non dimentica il suo trascorso in Italia e all’interno dei suoi stadi.
“Non è che a me il verso della scimmia negli stadi non l’hanno fatto, e ho avuto problemi anche in strada. Però l’Italia è forse anche il Paese meno ipocrita. La mia famiglia è rimasta a Milano, quelle nello stadio sono minoranze e mi chiedo come mai non si sia riusciti a debellare certe brutte manifestazioni. Vi dico che l’Italia è il Paese meno razzista d’Europa”.
Sull’ingresso di una parte dei tifosi nei club come fatto in Gran Bretagna:
“Sono molto favorevole. Giochiamo per i tifosi. È giusto che siano compartecipi di alcune decisioni. È un modo per dare loro responsabilità e per avviare un dialogo. Io credo che il razzismo vada dibattuto, non ignorato. Meglio dire c’è, è orribile, ma parliamone, senza fare finta di niente. Su che cosa si basa? Su uno sfruttamento anche economico. Prendiamone coscienza”.