“Esonero? Non posso confermargli la panchina”: addio a 6 giornate dalla fine | Il più grande disastro dell’anno
Si faticano a contare e non fanno più notizia esoneri e divorzi tra gli allenatori di Serie A e i rispettivi club. Ma non è finita qui.
Sarà perché non ci sono stati grandi scombussolamenti di panchina questa estate, anche un po’ a sorpresa volendo, basti pensare a Mourinho e Sarri, gli esempi più eclatanti. Sarà perché le scelte sono state sbagliate. Sarà.
Ma si faticano a contare i cambi di panchina. Soltanto alla Salernitana ben quattro. Avevo iniziato Paulo Sousa, poi Simone Inzaghi, la breve parentesi Liverani, chiuderà la stagione (forse) e l’esperienza in Serie A, Stefano Colantuono.
Ma che la Salernitana, fanalino di coda, potesse cambiare, si poteva immaginare. È il Napoli che ha fatto salire la media in maniera clamorosa, basti pensare che mai nella storia della Serie A, la squadra campione d’Italia cambiasse tre allenatori, nessuno se lo aspettava. E invece: Rudi Garcia, Walter Mazzarri e Francesco Calzona.
Hanno cambiato entrambe le squadre di Roma, per diversi motivi: Mourinho e Sarri, uno esonerato e l’altro dimessosi, con il senno del poi era meglio se finivano prima la loro esperienza con giallorossi e biancocelesti.
Una lista infinita
Ha cambiato l’Udinese, hanno cambiato due volte l’Empoli e volendo anche il Sassuolo considerando la piccola parentesi Bigica. Il Lecce è stato costretto a cacciare Roberto D’Aversa dopo il brutto gesto di Verona con Henry.
Senza contare quelli che andranno via a giugno, praticamente certi. Come Vincenzo Italiano con la Fiorentina, come – ma cui siamo nel campo delle ipotesi – Raffaele Palladino al Monza. Chissà se a anche Gilardino al Genoa ma soprattutto Thiago Motta e Max Allegri, magari questi ultimi due accomunati da una stessa squadra, il Bologna.
Un’occhiata all’estero
Panchina girevoli anche all’estero. Dopo nove anni sta per finire l’era dotata di Jurgen Klopp a Liverpool, a Barcelona da tempo Xavi ha fatto sapere che a giugno lascerà l’amato Camp Nou. E che dire del Bayern Monaco. Non certo da oggi, poi, che Thomas Tuchel è in discussione. Già si sapeva che a giugno sarebbe andato via. A giugno?
“Sarà in panchina contro l’Arsenal, ma non posso garantire che resterà fino al termine della stagione”. Così parlò Max Eberl, direttore tecnico del Bayern, dopo il tracollo dei bavaresi con l’Heidenheim e quell’umiliante -16 dal Bayer Leverkusen capolista. “Non posso garantire che resterà fino al termine della stagione. Non è sempre colpa dell’allenatore, ma in estate cambieranno tante cose”. Forse molto prima…