ESCLUSIVA CiP – Da Buti alla Champions con l’Inter: Pratali racconta Asllani

ESCLUSIVA CiP – Da Buti alla Champions con l’Inter: Pratali racconta Asllani

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

“A Buti mi conoscono praticamente tutti”, questo diceva un giovane Kristjan sul paese che lo ha fatto crescere, Buti. Probabilmente era inconscio del fatto che dopo poco lo avrebbe conosciuto tutta Italia. Il futuro del classe 2002 brilla, c’è una casacca nerazzurra ad attenderlo. Le visite mediche con l’Inter svolte questa mattina da Asllani sono un salto nel futuro, nella carriera di un ragazzo con un sogno vivido, che sta per diventare realtà.

Il talento, il sacrificio e la passione per il calcio di Kristjan stanno finalmente per essere ripagati. Chissà come si sentirà l’ormai ex Empoli quando calcherà San Siro per la prima volta davanti ad 80mila persone. Probabilmente lo farà con la classica umiltà che lo contraddistingue. Aspetta questo momento anche Francesco Pratali, ex difensore dell’Empoli e primo consigliere di Kristjan per il passaggio agli Azzurri. Questo e tanto altro è stato raccontato in esclusiva a Federico Draghetti per Calcio in Pillole.

Francesco Pratali racconta Kristjan Asllani

Asllani Inter
(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Il carattere e la crescita all’Empoli

Hai conosciuto da piccolo Kristjan, com’era caratterialmente a quell’età?

“Sin da piccolissimo è sempre stato un grande appassionato di calcio. Chiunque del paese (Buti, ndr) se lo ricorda sempre con il pallone tra i piedi, già quando aveva 3/4 anni. Faceva impressione la facilità con la quale riusciva a palleggiare già a quell’età. Caratterialmente è sempre stato un ragazzo eccezionale, e lo è ancora oggi. Anche se sta avendo successo è rimasto un ragazzo di grandissima umiltà, e questo gli fa onore, a lui ed alla famiglia, che gli ha trasmesso valori importanti. È un ragazzo eccezionale e nel paese gli vogliono bene tutti”.

Cos’hai visto in lui quando gli hai consigliato l’Empoli?

“Lui è sempre stato un giocatore bravo, forte, sin da piccolo. La cosa che impressionava era la capacità di calciare nella stessa maniera sia col destro che col sinistro. Vedere un ragazzino di sei anni fare quelle cose faceva impressione. Non è semplice vedere un bambino che calcia indistintamente con entrambi i piedi”.

L’ambiente Empoli può favorire la crescita di un ragazzo come Asllani? Come mai c’è questa grande attenzione per i giovani?

“L’obiettivo dell’Empoli è prendere un bambino di otto anni e farlo esordire in prima squadra. Ad Empoli è più facile, perché se sei un ragazzo su cui puntano ti danno anche la possibilità di sbagliare. In altre piazze no. Dopo una o due partite fatte male ti etichettano come uno non all’altezza. Empoli è una piazza dove, se vedono che hai delle qualità, ti danno tutto il tempo di crescere, sbagliare e migliorarti”.

Un futuro che brilla: Asllani è pronto a prendersi l’Inter

Ormai il trasferimento di Asllani all’Inter è cosa fatta. Pensi che possa essere la giusta squadra per lui? Avresti fatto un altro anno all’Empoli?

“All’Inter ti metti in gioco con dei campioni e non è facile, soprattutto nel suo ruolo, dove c’è Brozovic, che è uno dei primi tre play in Europa. Però sono dell’idea che allenandoti con dei campioni puoi rubare tanto in allenamento. Può crescere anche giocando dieci partite. Un ragazzo giovane come Kristjan può migliorare anche non giocando”.

Tatticamente Kristjan, in Primavera con l’Empoli, ha giocato spesso più avanzato, anche sulla trequarti, poi è stato abbassato. In che ruolo pensi che possa costruire la sua carriera?

“Il suo ruolo naturale è quello di play davanti alla difesa. Ha sempre giocato lì ed ha tutte le caratteristiche per giocarci. Poi Kristjan ha talmente tante qualità che lo puoi sfruttare anche più vicino alla porta o come mezz’ala. Le sue vere caratteristiche sono da play davanti alla difesa. In determinate squadre dove il pallino del gioco lo hai prevalentemente te potrà ricoprire anche altri ruoli”.

Che giocatore rivedi in Asllani? Ti ricorda qualcuno in particolare?

“Come tipologia di giocatore mi ricorda molto Jorginho. Ha quelle caratteristiche lì. Mi sembra che anche Jorginho sia partito da un ruolo differente, poi è stato messo play. Dei giocatori con cui ho giocato io, Kristjan assomiglia un po’ a Valdifiori, però con prospettive migliori”.

Pensi che con l’esperienza possa diventare il protagonista di una squadra come l’Inter o di qualsiasi altra big europea in futuro?

“Ha le carte in regola per mettersi in mostra. Oltre ad essere un buon giocatore ha anche la personalità per calcare palcoscenici così importanti. Per giocare a San Siro davanti a 80mila persone ci vuole anche tanta personalità, e a lui non manca. Penso che possa ritagliarsi uno spazio anche quest’anno, e penso che ci riuscirà”.

Avrebbe fatto comodo un giocatore come Asllani per la Nazionale Italiana? Visto anche il grande momento di difficoltà giovanile.

“Sicuramente. Specialmente nel periodo storico in cui siamo…i giovani bravi fanno sicuramente comodo. Lui gioca anche in un ruolo nella quale ci sono pochi con le sue caratteristiche”.

Una dedica per Kristjan

“Gli posso solo consigliare di rimanere sempre così com’è, con questa umiltà e con la voglia di imparare. Con questa mentalità può crescere e migliorare anche da grande”.