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Esclusiva CIP, Curci: “Per lo scudetto sarà sfida tra Juve ed Inter. Oblak il migliore al mondo”

Roma, Siena, Bologna, Sampdoria e una parentesi in Svezia: Gianluca Curci, oggi preparatore in una realtà romana in grande ascesa, commenta la sua carriera tra i pali – con qualche pronostico sul campionato in corso – ai microfoni di calcioinpillole.com.

Curci, riavvolgiamo il nastro: in tutta la tua carriera qual è stata la parata che ha segnato la tua carriera?

La parata più importante che ho fatto è quella sul rigore di Fabrizio Miccoli in Roma-Palermo, quarti di finale di Coppa Italia nel 2005, che mi lanciò verso i professionisti. Vincemmo la partita ai rigori e diede il via alla mia carriera.

Hai girato molte squadre in carriera, ma prima di ritirarti ecco la Svezia, in due parentesi, Eskilstuna ed Hammarby: a posteriori, l’impatto con il calcio scandinavo come è stato?

Per me è stata una scommessa, fatta nel 2017 dopo un anno senza squadra. Inizialmente non ero convinto di andare in Svezia, poi la mia compagna mi ha spinto a provare. Ho trovato un calcio diverso da quello italiano, sicuramente più tranquillo. Non nego che i primi mesi siano stati difficili, cominciando la preparazione a gennaio per iniziare il campionato a marzo. Il freddo e il buio non mi hanno aiutato. In campionato siamo sempre andati bene: ho fatto il record di clean sheet (20/30, ndr), subendo solo 16 gol su 30 partite. Siamo arrivati terzi, abbiamo perso in casa lo spareggio all’andata, per poi ribaltare la situazione con un 2-1 ed arrivare alla promozione in Allsvenskan, la massima serie svedese.

Un anno “tra i ghiacci” da ricordare, seguito da un periodo più “freddo”.

Sì, l’anno successivo sono stato all’Hammarby, ma per soli sette mesi, dato che non c’erano più i presupposti per proseguire il rapporto professionale. Ma dal campo ho solo ricordi positivi: c’erano circa 30 mila tifosi, molto tranquilli, a tutte le partite, con i quali uscivamo insieme dallo stadio, in un clima gelido, ma disteso.

Dalla Svezia di ieri a quella di oggi, il Milan di Ibra – oggi primo in classifica – può arrivare fino in fondo?

Dalla partenza “in quinta” sembrerebbe di sì, ma il campionato è lungo e quest’anno più equilibrato.

La “tua” Roma può tornare in Champions League?

Prima del match con il Napoli ero meravigliato dalla solidità della Roma, per il calcio giocato e la compattezza dimostrata. Poi al San Paolo c’è stato un passo indietro, ma va tenuta in considerazione la stanchezza della trasferta a Cluj in Europa League e lo stato di forma non ottimale di Dzeko, perno della squadra.

Giro di domande a risposta secca: a chi ti sei ispirato da bambino tra i pali?

Da piccolo quando ancora non giocavo in porta, mi piaceva molto Giovanni Cervone, il portiere della Roma degli anni ’90. Compiuti 10 anni, vedendo Buffon ho riconosciuto il prototipo del portiere ideale.

Chi è, ad oggi, il numero 1 più forte del mondo?

Jan Oblak dell’Atletico Madrid, senza dubbio.

Curci, chi vince lo scudetto?

Spero la Roma, ma sarà una sfida tra Inter e Juventus.

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Francesco Garibaldi