L’ex calciatore della nostra Serie A Roberto Baronio ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calcio in Pillole.
Il campionato italiano sta per riprendere il via, con la giornata di domani che offre appuntamenti importanti nelle zone alte della classifica. Ad attirare le maggiori attenzioni ci sarà sicuramente il big match di San Siro tra Milan e Juve, dove in palio ci saranno punti che iniziano già ad avere un certo peso in ottica di quelli che sono gli obiettivi di entrambe le squadre. Ad analizzare quella che è l’attuale lotta scudetto è stato l’ex calciatore, ora vice allenatore, Roberto Baronio, il quale ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calcio in Pillole. Tra i vari temi affrontati c’è stato anche quello legato alla sua esperienza con la Juve nella stagione 2020/2021, quando sulla panchina dei bianconeri c’era Andrea Pirlo.
Analizzando questa prima parte di stagione chi vedi favorita per la vittoria dello Scudetto?
“Al momento non c’è quella che sta allungando e che sta dimostrando di essere più forte delle altre, a turno stanno perdendo punti per strada più o meno tutte. Quest’anno penso che l’Inter rimanga la favorita, ma anche il Napoli può dire la sua“.
Pensi che possa entrare in questa lotta anche l’Atalanta?
“Farà sicuramente il suo grande campionato come ha fatto negli anni precedenti. C’è sempre l’incognita delle coppe, ma è una squadra che riesce a sopperire ad entrambe le competizioni, ha gamba, condizione atletica e pur avendo le coppe arriverà a dar fastidio a quelle che squadre che si lotteranno lo Scudetto, che come ho detto prima saranno Inter e Napoli”.
Credi che la gara contro la Juve sia già abbastanza decisiva per le sorti del Milan in ottica Scudetto?
“E’ chiaro che in caso di sconfitta si creerebbe un margine molto ampio, ma ritenerla fuori dalla corsa lo escluderei. Si tratta di una squadra forte, ma che non sta avendo continuità nei risultati, però hanno una rosa importante. Andrebbe ad incidere tanto sul morale e ci sarebbero poi le critiche all’allenatore che va a finire sotto la graticola, in Italia siamo abituati a questo”.
Nel tuo anno alla Juve, che clima si percepiva in società riguardo quella che era la posizione di Pirlo?
“Non so perchè le cose siono andate in quel modo. Io, Pirlo e tutto lo staff avevamo un contratto di due anni, quando porti a casa risultati importanti per 9 anni di fila non è facile replicare. Probabilmente le due coppe vinte non sono bastate e la società ha visto altro nei confronti di Andrea, hanno preferito non continuare con lui per scegliere un allenatore con maggiore esperienza. Pirlo era al suo primo anno, ma penso che lo abbia fatto molto bene. La gente poi si dimentica che l’Inter ha stravinto il campionato con Conte in quella stagione. E’stato un peccato, però penso che le decisioni prese dalla società siano state fatte a 360° e non per quello che non era andato in quella stagione“.
Che impatto ha avuto sulla squadra il fatto di essere ripresi per tutta la stagione durante la registrazione della serie di Prime Video ‘All or Nothing: Juventus’ ?
“Eravamo microfonati tutti i giorni e avevamo le telecamere ovunque, i primi tempi non eri mai tranquillo ed eri sempre sul chi va là. Non sapevi se poter parlare o cosa dire effettivamente, poi le cose più particolari o un pò private ovviamente venivano tagliate e non sono uscite fuori. Dopo un periodo però non ci facevamo più caso e non notavamo neanche le telecamere fuori dal campo come avveniva inizialmente. E’ stata un’epserienza particolare, non normale in questo tipo di ambienti. Altre serie sono state fatte, ma non così frequenti. E’ stata un’esperienza positiva e soprattutto non ha creato grandi problemi”.
Come è stata vissuta da Cristiano Ronaldo quella stagione?
“Sicuramente quando si è visto che si faceva fatica in campionato e siamo stati eliminati ai quarti di Champions il rammarico c’è stato. C’erano però anche altri obiettivi, perche la Supercoppa l’abbiamo giocata a dicembre e la Coppa Italia a maggio quindi stavamo sempre sul pezzo. Io penso che sia Cristiano, sia tutti i ragazzi di quell’annata si sono comportati benissimo, ma non avevo dubbi su questo. Era anche la mia prima esperienza in una squadra di grandi, ho trovato un ambiente spettacolare e mi ritengo fortunato di essere stato un collaboratore di una squadra così importante a livello mondiale”.
Quanto sono state rilevanti figure del calibro di Ronaldo, Bonucci, Buffon o Chiellini all’interno dello spogliatoio?
“Giocatori importanti ce ne erano: Bonucci, Dybala, Cristiano, Cuadrado, Danilo, Buffon, Chiellini, sono i primi che mi vengono in mente. Era una squadra attrezzata per continuare a vincere come hanno fatto negli anni precedenti. Purtroppo quell’anno li non è andata bene sotto questo punto di vista, ma stiamo parlando di campioni e uomini esemplari”.
Parlando della Lazio, dove pensi possa arrivare vedendo quanto fatto fino ad ora?
“Sta sorprendendo un pò tutti. Sono andati via molti giocatori importanti e và dato merito alla società per quello che ha costruito. Ha scelto un allenatore che sta dimostrando qualità e che ha sempre fatto buonissimi campionati. Ha avuto dei grandi meriti l’allenatore e penso che Baroni sta facendo vedere alla Lazio quello che ha sempre fatto vedere negli anni precedenti, penso che possono fare grandi cose. Se arriverà tra le prime 6 farà un grandissimo campionato”.