Empoli, Zanetti: “Vicario torna titolare, il Sassuolo è forte”
Dopo due sconfitte di fila, l’Empoli di Paolo Zanetti cerca punti decisivi per la salvezza contro il Sassuolo. L’alto ritmo del Verona ha portato gli scaligeri a -6 e i toscani devono faticare ancora per la tranquillità. Il tecnico veneto ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa raccolte da TMW.
Le parole di Zanetti prima di Sassuolo-Empoli
Sulle difficoltà del match con il Sassuolo: “La partita è difficile perché il Sassuolo è forte. Nel girone di ritorno sta facendo quello per cui è costruito, è evidente che la partita dal punto di vista tecnico è difficile. Le motivazioni devono fare la differenza dal punto di vista nostro. Questa settimana abbiamo messo un punto sul passato, perché la negatività non ci dà vantaggi. Bisogna proiettarsi nel futuro di queste sette partite che mancano. Dobbiamo avere la forza di superare gli ostacoli.”
Sugli assenti: “Vicario torna a essere titolare, ringrazio però Perisan che ha svolto alla grande il suo lavoro. Recuperiamo anche Akpa Akpro e Fazzini anche se a mezzo servizio. Il gruppo si è amalgamato, ha armonia e siamo tutti quanti uniti.”
Sull’atteggiamento delle ultime partite: “Non voglio parlare molto del passato, ma la verità è che l’unico atteggiamento sbagliato è stato a Cremona. Quella partita ci ha messo nella condizione in cui nessuno pensava di arrivare. Il calcio ci obbliga di riproiettarci alla condizione in cui eravamo prima. Quando si fanno tanti punti all’inizio si rischia di perdere la fame e poi subentra la paura. Ora guardare gli altri non ci interessa, ora conta fare noi stessi e penso che questa squadra si meriti di raggiungere la salvezza. Dobbiamo tornare a essere più convinti di noi stessi.”
Su Bajrami: “Sono contento di ritrovarlo, non gli ho mai negato l’apprezzamento e la stima. Lui ha fatto la sua scelta, non so se sia quella giusta, ma va rispettata. Noi ora abbiamo altri giocatori che devono dimostrare e prendere per mano la squadra.”
Sulla descrizione del momento: “La domanda non è semplice, perché di aggettivi ce ne sono tanti e il calcio è complesso. Bisogna essere bravi a capire il momento ed essere positivi. Questo è l’aspetto principale, a salvarci ci teniamo tutti. Abbiamo faticato tanto per essere a questo punto, essere consapevoli di chi siamo è la cosa più importante. Non dobbiamo perdere lucidità e consapevolezza perché abbiamo numerose partite con tanti punti in palio.”
Sul problema del gol: “Su Pjaca credo che possa darci una mano, dipende anche da lui e da quello che vedo in settimana. Le risposte sono positive, tutti quanti i ragazzi vogliono dare il loro contributo. In questo momento il gruppo tira dalla stessa parte, poi ognuno tra un mese farà le sue scelte. C’è bisogno di tutte le componenti. Domani vedrete le scelte, abbiamo studiato la situazione.”
Su Baldanzi: “A me interessa vedere il Baldanzi visto con l’Inter. Questi ragazzi giovani non hanno problemi di continuità fisica, deve solo fare quello che sa fare. Contro l’Inter gli è mancato solo il gol, ha fatto una partita a tutto campo. Avrebbe potuto vestire la maglia nerazzurra che nessuno, dal punto di vista tecnico, si sarebbe accorto della differenza.”
Sulle critiche: “L’Empoli in questo momento deve fare i punti, poi come arrivano sono altri discorsi. Le critiche fanno parte del gioco e io in quanto allenatore le accetto. Anche quando eravamo decimi c’erano critiche. Io mi preoccupo quando vedo gli ultras che non ci sostengono, ma invece ogni volta che metto il piede in campo li sento molto vicini. Ci seguiranno in tanti, dobbiamo fare quadrato con chi vuole bene a questa squadra. Accettiamo tutto e lavoriamo, solo con i risultati possiamo cambiare i giudizi.”
Sulla settimana come decisiva: “Sulla carta è così, poi le partite vanno giocate. Qualche punto lo abbiamo fatto anche con squadre importanti. Sono talmente poche le partite che vanno affrontate una alla volta. Questo è una sorta di mini-campionato, in cui dobbiamo fare i nostri punti che pensano di meritare per quel che abbiamo fatto vedere. Dobbiamo affrontare una gara alla volta, senza aumentare la pressione.”