Luciano Spalletti, alla vigilia di Empoli-Napoli, ha presentato in conferenza la sfida contro i toscani di Andreazzoli. Di seguito le sue parole.
Crederci non costa nulla: crede ancora nello scudetto?
“Abbiamo la possibilità e anche il dovere di crederci, magari assumendoci la responsabilità di quello che sta accadendo. Però, ci crediamo…”
Quanto hanno inciso gli infortunati in questa corsa scudetto?
“È un discorso che si farà alla fine. Bisogna essere bravi a ragionare al presente, chi pensa al passato è masochista. Si fa giocare quelli che ci sono e si devono vincere le partite con quelli che ci sono“.
Chi ci sarà dei calciatori in dubbio contro l’Empoli?
“Zanoli va valutato perchè ha avuto questo problema. Ci sono sempre delle situazioni a questo punto del campionato, a noi ne sono accadute diverse. Bisogna trovare soluzioni a quello che succede, non star lì a ragionare su quello che è successo“.
Domani potrebbe puntare viste le assenze su Demme?
“È sicuramente uno di quelli che può giocare perchè si è allenato bene e sta bene. È uno di quelli che possono giocare“.
In settimana ha incontrato De Laurentiis: il presidente crede ancora nello scudetto?
“Non lo so perchè non l’ho incontrato. Lui è stato molto attento a metterci a disposizione quello che serviva. Noi bisogna sentirla addosso questa situazione qui, il trucco è sentirla addosso. Se uno la sente addosso la situazione, la fame dell’Empoli, la responsabilità dei tifosi che sono innamorati del Napoli, sentire di voler essere d’aiuto. Se te ne frega cambia tutto…“.
Ha parlato dei brontolii di De Laurentiis, ma questo la infastidisce?
“Il mio futuro si chiama Empoli, il mio presente si chiama Empoli. Per il resto ci sarà modo di parlare alla fine ma non è importante. Noi dobbiamo pensare a queste ultime cinque gare, perchè io ci credo e i tifosi ci credono“.
La infastidisce che il presidente commenti le scelte di campo?
“Lo fa come lo fanno altri, ma col sennò di poi è troppo facile parlare dei cambi. Sono io che faccio la formazione e sono io che faccio le scelte. Sono io che faccio bene o che sbaglio”.
Che succede a Zielinski?
“Da lui mi aspetto che ritrovi la tranquillità che lo contraddistingue come persone e come calciatore. È uno che ha classe e qualità, senza tranquillità diventa tutto più difficile con la pressione“.