Emerson Palmieri, terzino del Chelsea e della Nazionale è intervenuto in conferenza stampa in vista del match di sabato di UEFA Nations League contro la Polonia. I temi trattati sono molteplici, l’assenza di Mancini, la frequenza delle partite, il suo futuro e la sua esperienza con il coronavirus.
“Non è un momento facile per tutti noi, il mister purtroppo è a casa. Però nelle riunioni è sempre con noi, con le videochiamate. Credo che noi che siamo qui dobbiamo fare di tutto per quelli che non sono presenti. Per queste situazioni tra infortuni e virus non è semplice, ci dobbiamo presentare bene. Certo che questa stagione sia un po’ diversa dalle altre, per gestire le partite, ce ne sono troppe. Quando parliamo della Nazionale dobbiamo fare di tutto, fare il nostro meglio. Riduzione delle Nazionali? Non è semplice a me veramente piace, giocare a calcio è la mia passione, se posso farlo ogni tre giorni sono contento. Però ad altri magari può non piacere, io rispetto perché tutti la pensano in maniera differente”.
“Il match di sabato? È sempre stata una gara dura, in Polonia abbiamo creato, fatto di tutto per vincere. Purtroppo non siamo riusciti. Anche con l’Olanda abbiamo fatto bene, è mancato il secondo gol, loro hanno fatto una buona partita. Ci aspetterà una partita dura però giochiamo in casa e dobbiamo fare il nostro meglio per vincere. Modulo di gioco? Dipende dall’avversario, a volte facciamo più rotazione a sinistra, altre più a destra. Con me di più, mi trovo benissimo. Mi diverto quando vengo qui a giocare, in Nazionale”.
“Non è stato facile, quando ho preso il virus. I primi quattro o cinque giorni non ce la facevo nemmeno a camminare. Con tutta l’incertezza, dopo questo che ho passato, noi proviamo ogni giorno di approfittare della vita, di stare vicino alle persone che amiamo. Questo virus non è uno scherzo, io ho 26 anni e ho sofferto molto in cinque giorni. Tutti noi dobbiamo fare attenzione”.
“Se lascio il Chelsea? Sono sereno, ho ricevuto interessamenti, non solo dall’Italia. Niente cose concrete, ma è chiaro che mi farà piacere tornare in Serie A. Non so se accadrà a gennaio o fra cinque anni, non lo posso dire, nel calcio tutto cambia troppo velocemente”.
Il terzino ha poi ricordato Italia-Svezia, gara che esattamente 3 anni fa escluse la nazionale tricolore dai Mondiali in Russia. “Dove ero a vedere Italia-Svezia? Io ero a Roma, a casa, perché mi ero fatto male al ginocchio in Roma-Genoa, sono stato convocato ma non sono riuscito ad andare perché infortunato. È stata una situazione che non fa bene ricordare, vedere i miei amici in tv che piangevano non è stato semplice”.
L’italo-brasiliano ha poi concluso esprimendo la propria opinione sui giocatori della Juventus che hanno affermato che con Sarri ci fosse incompatibilità. “Questo può succedere, ma Sarri è un allenatore fantastico. Credo non sia andata bene perché non doveva andare bene. Può succedere”.