“El Nùmero Nueve” ai Nastri d’Argento

"El Nùmero Nueve"

Il cinema e la televisione scoprono, finalmente, il calcio. Che di storie da raccontare, e lo sappiamo bene noi, ne ha un’infinità. Tra le pieghe delle vite e delle carriere dei grandi di ieri e di oggi, infatti, si nascondono a volte dolori, lotte, sentimenti, cadute. Tragedie, essenzialmente, capaci di accarezzare la curiosità di cineasti e produttori. Che, per la verità, sin qui hanno saputo raccontare in maniera esaustiva solo le parabole, più che altro fuori dal campo, di Maradona e George Best. Campioni coerenti, geniali e decisivi in campo, geniali e senza freni nella vita reale.

(Photo credit should read ADRIAN DENNIS/AFP via Getty Images)

Eppure, il calcio sa essere tanto altro. Basta conoscerlo e saperlo raccontare. O, ancora meglio, lasciare che si racconti. Come ha fatto Gabriel Omar Batistuta, attaccante amato e mai dimenticato da almeno due città, Firenze e Roma. A raccogliere ricordi, confidenze ed intimità dell’argentino, è il giovane Pablo Benedetti, regista di “El Nùmero Nueve”. Un documentario, prodotto da Sense Media e distribuito da Amazon Prime, che ripercorre tutta la vita di Batigol, dai luoghi in cui è nato alla carriera da calciatore.

(Photo by Bongarts/Getty Images)

Una storia intimista, che passa più per i racconti di amici e familiari, che per il campo da calcio, dove Batistuta, in effetti, si è già raccontato da sé. Quel campo che gli ha dato e tolto tanto, fino ad un ritiro doloroso e sofferto, dopo anni a tutta velocità, capaci di svuotare anche un campione come l’argentino, tra i più grandi attaccanti di sempre. Un documentario, però, che non è solo per chi ama il pallone, ma per chiunque ami il cinema, tanto da guadagnarsi la nomination nella selezione ufficiale dei Nastri d’Argento 2020, nella sezione Documentario “Cinema del Reale”.