L’Editoriale – Napoli, tris all’Eintracht e traguardo storico dei quarti di finale
Il Napoli supera l’Eintracht in un ritorno senza storia al Maradona, raggiungendo lo storico traguardo dei quarti, di seguito l’Editoriale per Calcio in Pillole.
L’Editoriale – Napoli, tris all’Eintracht e traguardo storico dei quarti di finale
Ai tedeschi spettava il compito di rendere possibile l’impossibile. Ribaltare il risultato e riuscire in quel che per molti è stata vana illusione in stagione. Sin dai primi minuti, però, il Napoli dimostra agli ospiti la necessità di sottostare alle dure leggi del Maradona. Quelle che impongono attenzione, ed una corsa sfrenata dietro ad un pallone che viaggia spedito.
L’Eintracht si avvia, dunque, nel torpore di una gara senza prerogative d’offesa, nel limbo che lo costringe a metà tra il riparo e la ricerca di un qualche spunto.
Gli azzurri cercano di districarsi tra le maglie del Francoforte (caoticamente poste a protezione di Trapp) con elaborate e rapide trame di fraseggio. Il doppio vantaggio dell’andata concede ai campani la possibilità di non forzare i ritmi, e di attendere gli spazi giusti che l’Eintracht saprà cedere.
I tedeschi tentano di rifarsi ai tradizionali principi, rinnegando un’andata che li aveva visti inermi spettatori del dominio partenopeo. La pressione giunge sino alla trequarti azzurra, costringendo il Napoli a ricercare, frequentemente, in Osimhen un porto sicuro del possesso. L’impressione è, tuttavia, che le armi a disposizione dei tedeschi non siano troppe. Orfani di Lindstrøm e Kolo Miami, le ambizioni di contesa degli ospiti si riducono al fortuito ed episodico.
Il vantaggio è opera (soprattutto) proprio di colui che, a giusta ragione, potrebbe definirsi un professore del palleggio. L’esterno per Politano è un tocco dolce al pallone, che sussurra la poesia che lo slovacco riesce ad enarrare sul terreno di gioco. Il resto è un eccellente binomio tra un cross al bacio ed un volo ‘spezzino’.
Per l’Eintracht non c’è nemmeno il tempo di una reazione emotiva. Agli albori della ripresa gli azzurri raddoppiano. A timbrare il cartellino il solito. La rete è, però, la più metafisica delle espressioni di gioco corale. Estetismo puro, e coordinazione tra menti eccelse.
Alla disperata ricerca di un gol, l’Eintracht si proietta con veemenza su ogni palla, e nella metà campo azzurra. Le praterie per i padroni di casa si fanno, dunque, estese. Le occasioni si moltiplicano e la lucidità dei difensori ospiti accenna segni di abbandono. Il fallo da rigore su Zielinski è l’ingenuità che determina il colpo di grazia per i tedeschi, che pure di spirito ci avevano provato. Un risultato tanto severo quanto giusto, quello del Maradona. La fotografia di un divario già evidente a Francoforte.
L’Editoriale – Napoli, tris all’Eintracht e traguardo storico dei quarti di finale
Il Napoli non fallisce l’appuntamento con la storia. La vittoria contro l’Eintracht ratifica il successo dell’andata, e premia i partenopei con lo storico risultati dei quarti di finale. La qualificazione è la giusta legittimazione di una squadra che, nel silenzio delle precoci diffidenze, è divenuta un gigante. Qualora si sentisse – ancora – l’esigenza di conferme, la squadra di Spalletti ha saputo rispondere prontamente. Il match contro i tedeschi era una trappola, e non soltanto per la posta in palio. Glasner ha sorpreso istruendo i suoi circa una pressione alta e costante, con un baricentro ben oltre gli ultimi venti metri. La memoria esperienziale dell’andata avrebbe potuto costituire il classico trappolone per gli uomini di Spalletti. Maturità ed adattamento, tuttavia, sono tra le prerogative di una stagione che, dunque, è già storia. Le prerogative, queste, dei grandi club. I migliori otto.