L’Editoriale – Il Napoli la spunta alla fine, Stadium espugnato nel recupero

L’Editoriale – Il Napoli la spunta alla fine, Stadium espugnato nel recupero

(Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)

Il Napoli ritrova il successo nei minuti finali, con un tiro al volo di Jack Raspadori ed espugna l’Allianz Stadium, di seguito l’Editoriale per Calcio in Pillole.

L’Editoriale – Il Napoli la spunta alla fine, Stadium espugnato nel recupero

Editoriale Napoli Stadium
(Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)

Il Napoli era chiamato a riscattare la cocente delusione dell’eliminazione europea. Gli azzurri tentano di trovare conferme (nuove) d’identità nell’aggressione della palla. Il pressing costante degli ospiti impedisce alla Juve di applicare una costruzione ‘pulita’. La mancanza di linearità nella manovra costringe i bianconeri ad abbassare sin da subito il baricentro. La Juventus riesce però a restringere le maglie in una densità tale da rendere complicata la realizzazione delle consuete trame azzurre.

Il trascorrere dei minuti concede ai piemontesi il tempo, e l’opportunità, di prendere le giuste misure all’avversario. L’atteggiamento dei bianconeri si fa propositivo. Una proiezione costante che lascia intendere l’obiettivo di ferire in ogni manovra. A tal motivo l’area di rigore azzurra si riempie di uomini con maglie a strisce, ed i cross piovono con una certa frequenza.

Ne consegue un confronto godibile, tra due squadre che non disdegnano di colpire l’avversario quando opportuno. La condotta non è mai conservativa, se non obbligata dalla proposta avversaria. C’è sempre il tentativo di trovare soluzioni che possano essere efficaci, e che possano condurre a concretizzare senza remore o inibizioni tattiche.

Alla mezz’ora la tensione gioca brutti scherzi a Gatti. Il difensore, in marcatura su Kvaratskhelia, si abbandona ai sinistri istinti. Il nazionale sferra un colpo sul viso del georgiano che il Var non ha ritenuto meritevole di revisione. Nulla di dissimile da un pugno, voluto e riuscito. Le scuse sono immediate, il funzionamento dell’assistenza arbitrale di ignora utilità.

Il Napoli gestisce maggiormente il pallone. I partenopei rispettano le propensioni che la squadra ha dimostrato di avere nelle corde. Le occasioni però latitano per entrambe le contendenti. Vincono marcature ed imprecisioni. Soprattutto i campani non riescono a trovare in Osimhen un riferimento della manovra. Il nigeriano viene offuscato egregiamente dal terzetto difensivo di Allegri, faticando a coinvolgersi nelle azioni della squadra.

Quando il Napoli riesce a trovare il proprio nove in area, le occasioni cominciano a fioccare. Calci piazzati, mischie ed imbucate dimostrano quanto il calcio di Spalletti necessiti di una punta che possa essere davvero partecipe del gioco.

Nell’ultimo quarto i padroni di casa concedono ampiamente campo agli avversari. Le linee di centrocampo e difesa si restringono all’altezza dell’area di rigore. Il rischio di prestare il fianco all’offensiva ospite è concreto. A maggior ragione se l’unico spiraglio di contesa è affidato al lancio lungo.

Ciononostante, la Juve riesce a trovare il vantaggio proprio su azione da contropiede. Dopo revisione Var, tuttavia, il gol viene giustamente annullato per fallo in attacco.

All’ultimo respiro, però, il Napoli concretizza. Azione magistrale del Napoli che consente ad Elmas di scaricare con immediatezza il cross. Sbilanciamento a destra della retroguardia juventina e Raspadori, in piacevole solitudine, può concludere in rete il vantaggio – definitivo – napoletano.

L’Editoriale – Il Napoli la spunta alla fine, Stadium espugnato nel recupero

Raspadori
(Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)

Gli azzurri tornano al successo in quella che non può mai essere una sfida banale. La condotta dei campani non ha mai rinnegato di coraggio, e spirito propositivo.

Il Napoli pare aver superato quella che, a torto o ragione, venne definita una crisi di gioco ad inizio aprile. Una ripresa che, però, pare ancora essere a metà strada. Le prestazioni di Coppa trovano infatti conferma nella trasferta dello Stadium. Il Napoli non si smentisce in quanto a dominio di palla e campo. L’altro lato della medaglia impone tuttavia di considerare anche altro. Ovvero, le recenti difficoltà degli uomini di Spalletti nel concretizzare la notevole mole di gioco. Nello specifico, gli azzurri riscontrano problematicità assidua nel trovare con costanza la propria punta.

Ciò che la Juventus dovrà trarre dalla gara dello Stadium è, ancora una volta, la consapevolezza di dover – e poter – dare di più. Una squadra che vanta un tasso tecnico di assoluto spessore. Per questo non può accontentarsi dell’episodicità della giocata. Ancor peggio, nei termini di un calcio moderno in riconosciuta evoluzione, una prestazione volta alla speculazione. Qualità e classifica impongono alla Juventus di ricercare il gioco, non negli uomini ma nel collettivo che essi possono comporre. In particolare, le ambizioni del club non lasciano soluzioni diverse da quanto appena detto.