E così, anche quest’anno, per le italiane in Champions League sarà per l’anno prossimo. Anche in un anno falsato dal Covid, anche in un’epoca dove restano poche certezze, i capisaldi restano immutabili: il calcio italiano è dietro anni luce quello dei top campionati europei. E se in Champions League ci ritroviamo senza squadre italiane tra le migliori otto del continente, in Europa League l’unica superstite è la Roma. E Roma League sia allora: la bandiera tricolore è aggrappata ai colori giallorossi.
E non è un caso, forse, che l’unica squadra italiana superstite nel grande calcio europeo sia una squadra allenata da un tecnico straniero. La squadra più europea del calcio italiano vince e convince nel calcio continentale, senza per questo demeritare in Serie A. Complimenti alla Roma, ultimo baluardo del tricolore italiano. Complimenti a Fonseca che ha insegnato al calcio del Bel Paese che non si vive di sola tattica e che il bel gioco può essere produttivo e funzionale.
L’ennesimo fallimento del nostro calcio deve insegnarci, ma lo avrebbe dovuto fare già negli anni scorsi, che dobbiamo liberarci della tensione del dover fare risultato a tutti i costi: il calcio è un gioco, ed è un gioco fatto da ragazzini che inseguono un pallone. Se imbrigliamo questi ragazzini dietro ad obiettivi troppo stringenti e movimenti guidati da un computer, trasformeremo questo maledetto gioco del calcio in un meccanismo perfetto solo per gli amanti degli scacchi. Per carità, nulla contro gli appassionati di un fantastico sport quale quello dei cavalli e delle torri, ma il campo verde non ha nulla a che fare con gli scacchi bianconeri: il pallone è rotondo e diventa imprevedibile se si tende ad allenare troppo la tattica e poco la tecnica. Torniamo ad amare la palla e dimentichiamo per un po’ la lavagna. Solo così potremo tornare ad essere i migliori.
Basta vedere le nazionalità delle squadre qualificate ai quarti di Champions ed Europa League per avere un’idea della dimensione in cui è retrocesso il nostro calcio. Tra le migliori sedici squadre europee ci sono:
Cinque inglesi, tre spagnole, due tedesche ed una francese, olandese, portoghese, italiana, ceca e croata.
A leggerla così si direbbe che la Premier League è una spanna sopra le altre, al secondo posto c’è La Liga, poi la Bundesliga e poi tutti gli altri campionati. E forse non si è poi così lontani dalla realtà. Il calcio italiano è davvero assimilabile a tutti gli altri campionati europei dietro i tre Top campionati europei? I numeri dicono questo e lo dicono da anni.
Le speranze del nostro Bel Paese sono aggrappate alla Nazionale di Mancini, una Nazionale bella come non mai negli ultimi anni, ed alla Roma del portoghese Fonseca. E Roma League sia allora. E speriamo possa essere solo l’inizio di una rinascita.