Ieri all’International FICTS Fest è stato premiato ‘Edin’ il documentario ispirato alla vita del capitano della Roma, Dzeko. Dzeko che, dunque, all’interno di questo documentario si è raccontato, parlando della sua infanzia, di come Sabatini l’ha convinto a sposare la Roma e dei suoi allenatori, tra cui Fonseca. Ecco le sue parole su come è nata la sua passione per il calcio:
“Mio padre giocava a calcio, andavo a vederlo e lì è nato il mio amore per il calcio. Da piccolo giocavo sempre davanti casa con i cugini, poi è iniziata la guerra e ci siamo dovuti spostare”.
Sulla guerra:
“Giocavamo in giardino, ma quando arrivava l’allarme mamma ci portava subito dentro casa. Avevo capito cosa stava succedendo, ma ero un bimbo, volevo continuare a giocare. E poi avevo paura per i miei genitori, che dovevano uscire per lavorare e fare la spesa. Poi siamo andati ad abitare verso il centro: in 35 metri quadrati eravamo in 15”.
Sul suo allenatore al Wolfsburg, Felix Magath:
“Con lui gli allenamenti erano durissimi, ma lui mi ha dato tanto. Lì sono diventato giocatore vero”.
Il retroscena su Sabatini:
“È venuto a trovarmi mentre ero in vacanza in Croazia e mi ha detto: ‘Io non torno a Roma senza di te’. A Fiumicino c’erano 4 000 persone, una cosa incredibile. Una situazione che non avrei mai pensato di poter vivere”.
Su Spalletti e Di Francesco:
“Spalletti era molto esigente, voleva tutti i palloni in verticale per il centravanti. Con Di Francesco è andata bene in Champions, se abbiamo battuto il Barcellona molto del merito è suo. Il gol al Chelsea? Il più bello di sempre, ma non mi ricordate la partita di Liverpool, l’abbiamo buttata”.
Su Fonseca, infine, Dzeko ha rivelato:
“Non ho mai avuto problemi con gli allenatori. Mi impegno sempre al 100% e a fine mercato sono sempre qui. Lui mi diceva: ‘Devi restare, il mio gioco è perfetto per te’ “.