Dpcm, le parole di Conte e Malagò
Il nuovo Dpcm emanato dal governo sta facendo molto discutere l’opinione pubblica. La situazione legata all’epidemia del coronavirus coinvolge strettamente tutti i settori dello Stato, chi più e chi meno. Lo sport è uno di questi.
Le dichiarazioni del Premier
Durante l’incontro straordinario, indetto oggi dal Presidente del Consiglio , Giuseppe Conte, si è parlato delle criticità legate alla chiusura di palestre e piscine.
Il premier ha parlato così riguardo alle misure restrittive applicate al mondo dello sport: “Capisco la sofferenza di tutte le categorie. Ho firmato il DPCM solo quando sono stato sicuro che ci sarebbero state le risorse per il vostro mondo e per le altre categorie coinvolte. Noi dobbiamo ridurre le occasioni di socialità in modo da ridurre anche il numero dei contatti che si hanno abitualmente. Solo così riusciremo a tenere sotto controllo la curva epidemiologica”.
Conte ha poi esortato tutti i presenti alla massima collaborazione: “Quando abbiamo adottato queste misure non abbiamo certo pensato che ci siano alcune categorie meno importanti di altre. Non abbiamo operato nessuna impropria gerarchia tra categorie di attività. Siamo consapevoli degli investimenti per i protocollo di sicurezza e non ho dubbio che queste condizioni di sicurezza erano elevate. Adesso la comunità nazionale è sfibrata da questi interventi, perciò vi chiedo di partecipare a questo disegno responsabile che mira a tenere sotto controllo la pandemia“.
L’attacco di Malagò
Riguardo al vertice di quest’oggi, al quale era presente anche il ministro dello sport Vicenzo Spadafora, ha espresso il proprio giudizio anche Giovanni Malagò.
Il presidente del CONI ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Ho ringraziato il presidente e i ministri per il tempo dedicato al mondo dello sport, una riunione di un’ora e 40 minuti. Ma c’erano persone rispettabilissime che rappresentavano interessi molto diversi fra loro“.
Malagò ha poi manifestato le sue perplessità in merito alle azioni del governo: “Mi sono trovato, lo dico affettuosamente, in difficoltà di fronte a una specie di minestrone. La riforma dello sport? È pensabile oggi salvaguardare la figura del lavoratore sportivo dentro una società sportiva quando questa ha chiuso o rischia di chiudere? Se questa situazione la affronti quando il mare è in tempesta, tutto questo rappresenta un esercizio al limite dell’autolesionismo“.
Il numero uno del Coni ha infine evidenziato il proprio dissenso riguardo alle decisioni prese dal governo, criticando aspramente l’ultimo Dpcm: “Ci ha lasciati molto male. La maggior parte degli sport sono coinvolti perché si svolgono in palestra e nelle piscine. È stato calato dall’alto anche perché i dati certificavano che i compiti a casa erano stati fatti bene come dicono tutti i verbali dei controlli. Chi ha investito in questi giorni sulla sicurezza rispettando le regole, ha visto il suo impegno vanificarsi. La cosa peggiore sta nella comunicazione: si erano create delle aspettative che sono state rimaste deluse. Il provvedimento è devastante per la generazione fra i 10 e i 14 anni”.