Disastro Italia, parla Zoff: “Evidentemente gli Azzurri non erano in forma”

Zoff Donnarumma

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L’Italia non parteciperà ai Mondiali di Qatar 2022. Gli Azzurri, per la seconda volta consecutiva hanno fallito la qualificazione ai Campionati del Mondo. Un disastro, quello della Nazionale, da qualsiasi punto lo si guardi. Dopo la vittoria dell’Europeo la scorsa estate, l’Italia pallonara è prontamente riprecipitata negli abissi. A Radio Radio ha parlato uno che il Mondiale l’ha vinto con la fascia di capitano al braccio, quel Dino Zoff portiere insuperabili nell’estate spagnola del 1982. Ecco le sue dichiarazioni.

Disastro Italia Zoff
(Photo by Don Morley/Allsport/Getty Images)

Zoff, le dichiarazioni sull’eliminazione dell’Italia

“Evidentemente gli Azzurri non erano nelle migliori condizioni di forma. Questo aspetto ieri si è visto in maniera chiara. A mio avviso abbiamo una buona rosa, non si può dire che l’Italia non abbia giocatori. Quei trenta calciatori importanti li abbiamo sempre avuti e a mio modo di vedere le cose li ha anche il gruppo attuale”.

“Ieri non siamo riusciti a fare gol nonostante le occasioni che abbiamo avuto. Nonostante ciò io penso che gli attaccanti gli abbiamo”.

“Un altro aspetto da tenere in considerazione è quello che riguarda i ricambi generazionali, A livello personale l’ho provato a Monaco 1974, c’è stato un momento critico e siamo tornati a casa dopo che prima del Mondiale avevamo fatto cose strabilianti”.

“Per quanto riguarda i giovani io penso che se sono buoni nelle loro squadre vengono fuori e li mettiamo in Nazionale, oggi poi hanno forti personalità e non è come ai miei tempi che eravamo timidi e i tempi di maturazione di un calciatore più lenti. Ora è il contrario, un giovane dopo tre partite è in Paradiso. Comunque in Nazionale devono giocare i migliori, vecchi e giovani”.

“Quando ci sono degli ‘stop’ come questo ti devi un po’ guardare intorno e pensare a cosa farai. Faccio un esempio, ai miei tempi del mio piccolo Friuli eravamo in dieci a giocare in Serie A e quattro in nazionale, ora sono trenta anni che, sì e no, ce ne va uno”.

“Io penso che per migliorare un pò la situazione del sistema calcio italiano e per rendere il campionato più competitivo toglierei due squadre dalla Serie A. Passerei dalle 20 attuali a 18”.

“Non so Mancini cosa deciderà di fare, se vorrà continuare o si dimetterà. Dipenderà da lui. Io non voglio buttargli delle croci addosso, non sarebbe giusto e non ho voglia di dare questi giudizi”.