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Diritti TV Serie A, rinviata la decisione: cosa succede ora

Nessuna decisione ufficiale in merito ai diritti TV della prossima stagione di Serie A. Dopo l’ultima assemblea fatta dai club, che si sono ritrovati per disquisire delle offerte presentate dai broadcaster per il prossimo ciclo, non si è arrivati a nessuna conclusione. La decisione, dunque, è rinviata a nuova data. Ecco le emittenti televisive che sono in corsa per i diritti TV e cosa cambia dopo l’assemblea di oggi.

(Photo by Jonathan Moscrop/Getty Images)

Diritti TV Serie A: le emittenti in corsa sono tre

Nulla di fatto, dunque, per i diritti televisivi della prossima stagione del massimo campionato italiano. Al momento le emittenti TV in corsa per trasmettere le partite della Serie A 2023/24 sono tre. In avanti su tutte ci sono DAZN e Sky, che già detengono i diritti attuali, ma attenzione anche a Mediaset (qui tutti i dettagli), che sarebbe fortemente interessata ad acquisire la partita del sabato sera, che sarebbe fatta vedere in chiaro ai tanti tifosi e appassionati di calcio. La RAI, invece, che sembrava inizialmente interessata a discutere per i diritti TV della Serie A, non ha presentato alcuna offerta; zero interesse dunque per i pacchetti a disposizione per il prossimo triennio. Anche Discovery ha mantenuto la stessa linea della RAI, non presentando nessuna offerta per la trasmissione del massimo campionato italiano di calcio.

La Lega rinvia la decisione a nuova data. Cosa succede ora?

La decisione della Lega, dopo l’assemblea di oggi, è chiara: non sono state accettate le offerte prevenute in prima battuta. Dunque, la decisione sull’assegnazione dei diritti televisivi del massimo campionato italiano, è rinviata a nuova data. Come si procederà ora? Continueranno le trattative private, con i vari broadcaster che dovranno poi presentare nuove offerte ai club di Serie A. La nuova assemblea di Lega è in programma il prossimo 14 luglio. Da tale giorno si potrà avere un quadro più chiaro della situazione, che ancora è in fase di sviluppo.

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Published by
Federico Draghetti