Diritti tv, De Siervo: “Entro fine stagione assegneremo triennio 2024/27”

Diritti tv, De Siervo: “Entro fine stagione assegneremo triennio 2024/27”

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images for Lega Serie A)

Il tema dei diritti tv della Serie A torna a tener banco dopo le parole di Luigi De Siervo. L’amministratore delegato della Lega Serie A ha parlato al Social Football Summit di Roma. Di seguito ecco un estratto delle sue dichiarazioni:

Inutile dire che non abbiamo i ricavi della Liga o della Premier, dobbiamo avere gli strumenti per arrivare a quei livelli. Per colmare il gap nei ricavi serve supporto nella costruzione degli stadi e contrastando la pirateria che ha fatto danni per oltre 1 miliardo negli ultimi 3 anni. Avete idea di quanti talenti avremmo potuto trattenere nel nostro campionato o prenderne di nuovi? Tutti dobbiamo farci portavoce di questo messaggio”.

“Per quanto riguarda i diritti tv vorremmo dare un segnale di maturità assegnandoli entro la fine di questa stagione. Sarebbe un record. Delle media company se ne parla spesso, ma noi l’abbiamo già realizzata. Siamo in grado di produrre, di realizzare grafiche, e il prodotto Serie A negli ultimi anni è cresciuto tantissimo grazie a un lavoro a 360 gradi che va oltre il campo”.

diritti tv
(Photo by Claudio Villa/Getty Images for Lega Serie A)

De Siervo: “Il Governo dovrebbe nominare un commissario agli stadi”

Non solo i diritti tv, tra i temi toccati da De Siervo anche l’annoso problema da parte del nostro Paese degli stadi non al passo con i tempi. Ecco le dichiarazioni dell’amministratore delegato della Lega Serie A a riguardo:

Se vogliamo poi ospitare degnamente gli Europei di calcio o qualcosa di più, dobbiamo prima avere gli stadi. In questo paese dobbiamo chiedere al Governo anche di nominare un commissario agli stadi, solo così si potrà superare l’ostacolo burocratico. Dobbiamo chiedere con forza non solo di aiuti, ma di dotarci degli strumenti giusti”. 

“Si è persa l’occasione quando eravamo in cima al mondo di affermarci come leader di mercato. Questo lo paghiamo oggi. C’è un problema infrastrutturale e quando diciamo di portare i grandi eventi per avere gli stadi sbagliamo, deve essere il contrario”.